giovedì 28 ottobre 2010

Volantino campagna romana

Fuori i profitti dall’acqua
Fuori i privati da ACEA!


Più di 1.400.000 persone hanno firmato per i tre quesiti referendari che pongono in discussione tutte le forme di privatizzazione e mercificazione del servizio idrico, 1.400.000  firme per chiedere che il Paese si esprima sulla gestione di un bene essenziale alla vita come l'acqua, attraverso un Referendum.
Nella nostra città, la  società che gestisce il servizio idrico e che controlla il 14% della quota di mercato in Italia, è  Acea Spa.  Azienda a capitale misto che gestisce anche la distribuzione e la vendita dell'energia elettrica e che sta espandendo i suoi interessi nel mercato degli inceneritori, e della distribuzione e vendita del gas. Un´azienda che gestisce i beni comuni che sta definitivamente passando nella mani dei privati.
Alemanno vende
Grazie all’applicazione del decreto Ronchi e allo Statuto del Comune di Roma, che ritiene l’acqua un bene a rilevanza economica, Alemanno si prepara a vendere ulteriori quote di Acea Spa, accelerando, così, il processo di privatizzazione della gestione dell’acqua e sfrutta la trattativa privata aperta con un “noto” imprenditore romano che aggiunge l’acqua ai suoi interessi nel campo dell’ edilizia, dei rifiuti e dell’editoria.
Caltagirone compra
Il noto palazzinaro romano, proprietario anche di testate giornalistiche (il messaggero) e di una delle più grandi industrie del mattone operanti nella capitale,  detiene il 13% delle quote di Acea Spa (il 51% ancora del Comune di Roma) e insieme a Suez/Gas de France(la più grande e devastante multinazionale dell’acqua),  che ne detiene il 10%,  detta le regole sul prossimo assetto della Spa.
L’amministrazione comunale dunque garantisce profitti ai privati su un diritto umano universale, che invece non dovrebbe essere ridotto a merce e sottomesso alle logiche di mercato.
I cittadini e le cittadine pagano
I risultati della privatizzazione dell’acqua, in Italia e nel mondo sono stati pesantemente negativi per gli utenti e i lavoratori, ma sono fonte certa di introiti per i privati, i fondi d’investimento e le multinazionali.
Privati che non hanno portato e non porteranno miglioramenti nella gestione del servizio idrico, ma incasseranno solo i guadagni.
Infatti il Decreto Ronchi garantirà loro di recuperare i soldi investiti nel servizio e di avere una quota di profitti garantiti. Da qui l'aumento spropositato delle tariffe, (vedi acqua Latina e Acea ATO5) il peggioramento del servizio e della qualità dell’acqua, l'abbassamento dei diritti dei lavoratori di queste aziende, la diminuzione delle risorse investite sulle infrastrutture.

Ma noi,cittadini possiamo ancora incidere sul processo di privatizzazione !!!
-     Sosteniamo e presentiamo DELIBERE per cambiare lo Statuto del Comune nei vari Municipi, per far riconoscere il servizio come privo di rilevanza economica
-     Chiediamo l’approvazione di un provvedimento di MORATORIA  per sospendere le scadenze di privatizzazione del decreto Ronchi e che congeli tutti i processi di privatizzazione del Servizio idrico in attesa di poter esprimere la nostra volontà con il voto attraverso il referendum
IL 4 DICEMBRE
in tutte le Regioni giornata nazionale per l'acqua
MORATORIA subito e referendum nel 2011 

Per info e aggiornamenti sulla situazione romana  http://www.craproma.blogspot.com/
Gruppo fb Coord Romano Acqua Pubblica



copia e incolla su un foglio word il volantino da stampare e distribuire!