martedì 12 luglio 2011

Goletta Verde di Legambiente, le criticità del mare e delle coste del Lazio

Roma, 12 luglio 2011                                                                                 Comunicato Stampa

Goletta Verde di Legambiente, le criticità del mare e delle coste del Lazio

La situazione regionale è preoccupante: 14 i punti critici
In provincia di Roma 9 punti fortemente inquinati

Bandiera nera alla Foce del Tevere, la più inquinata del Lazio

Legambiente: “Subito interventi su fognature, depurazione, risparmio idrico. Continuare la battaglia contro abusivismo, cementificazione,
scarichi illegali e accessi negati”



Ben dieci punti sulle foci dei corsi d'acqua della nostra regione sono risultati “fortemente inquinati” e altri quattro “inquinati”, nonostante i criteri più permissivi della legge sulla balneazione in vigore dallo scorso anno. È quanto mai inquietante il quadro che consegue dai prelievi effettuati nel Lazio dai biologi della Goletta Verde di Legambiente lungo le coste del Lazio nelle giornate del 30 giugno e 1 luglio scorsi, presentato oggi a Roma a conclusione del passaggio nella nostra regione della storica campagna dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, di Corepla, Consorzio Ecogas e Novamont.

In questo contesto regionale, tristemente protagonista sono le nove località segnalate in provincia di Roma. “Fortemente inquinati” il canale presso il Lungomare Pyrgi a Santa Severa nel Comune di Santa Marinella, il Fosso di Zambra a Cerveteri presso Campo di Mare, la Foce del Rio Vaccino a Ladispoli; stessa situazione al Canale sulla Spiaggia di Rio Torto a Pomezia e al Canale presso via San Francesco a Torvajanica, ma anche al Fosso Grande ad Ardea; l'elevato grado di inquinamento microbiologico si rileva anche a Torre Astura presso il Ponte sul Canale Idrovore Valmontorio a Nettuno, al Fosso dei Tre Denari in località Passoscuro a Fiumicino. La Foce del Tevere è la più inquinata del Lazio: i valori dei batteri Escherichia Coli superano di quasi 40 volte i limiti di legge e fanno scattare una “bandiera nera” al Comune di Roma e ad ACEA che gestisce il Servizio Idrico Integrato della Capitale, per la pessima qualità del fiume, dove in questi giorni c'è una nuova moria di pesci.

In provincia di Latina “fortemente inquinati” il sito del Torrente Lorgato, in località Sant'Agostino a Gaeta, e la Foce Rio Santa Croce presso Gianola a Formia.

Anche nella provincia di Viterbo tre punti critici. “Inquinate” sia la Foce del Fiume Chiarone che la Foce del Fiume Fiora a Montalto di Castro ma anche la Foce del Fiume Marta a Tarquinia, che è anche piena di rifiuti.

“Basta foci sporche, con questi numeri e questo caldo il rischio di inquinamento microbiologico è elevato anche per le zone limitrofe –ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio–. Da nord a sud il litorale e il mare laziale corrono troppi rischi, vanno fermate le macchie di liquami galleggianti e le morie di pesci, rilanciando gli investimenti della Regione Lazio per fognature, depurazione e risparmio idrico. Non si possono sopportare per decenni foci così maltrattate, il biondo Tevere dentro Roma diventa una cloaca, un malato in attesa di cure che non arrivano, con depuratori malfunzionanti come quello a nord della Capitale recentemente sequestrato, ma questi problemi si ripetono tali e quali in tutto il Lazio con fognature miste e inadeguate e nessuna politica per il risparmio idrico. Sono le gestioni ad essere inefficaci, come d'altronde hanno chiarito fino in fondo i cittadini con i referendum, l'acqua deve tornare sotto il controllo pubblico, per tutelare la qualità di un bene comune così prezioso per la vita. Chiediamo con determinazione anche di capire che fine abbiano fatto i 750 milioni di Euro dei fondi europei destinati anni fa dalla Regione Lazio alla depurazione per centrare entro il 2015 l'obiettivo di buona qualità delle acque, erano investimenti importanti per questi interventi ma sembrano dimenticati”.

Nel Lazio, il viaggio di Goletta Verde non ha riguardato solo la qualità delle acque, ma anche la qualità complessiva del litorale. A partire da Fiumicino (Rm), dove Legambiente ha denunciato le minacce al territorio costiero legate all'assurdo porto posto proprio alla foce del Tevere, ma anche al raddoppio dell’aeroporto Leonardo Da Vinci e alla proposta di localizzare una discarica e forse un inceneritore a Palidoro. “Bandiera nera” al pericoloso progetto di “pennelli antierosione” ad Anzio (Rm) -15 opere frangiflutti, lunghe 100 metri e poste a 200 metri uno dall’altra - gravemente privo delle necessarie autorizzazioni ambientali. Altra “bandiera nera” al Comune di Pomezia, per il paradossale bando con premialità fino al 400% per delocalizzazioni di immobili sulle coste. Goletta Verde a Fondi (Lt), dove fu abbattuto l'ecomostro dell'Isola dei Ciurli, è tornata a denunciare il fortissimo abusivismo edilizio nei Comuni costieri laziali, dove sono stati ben 2.379 gli abusi edilizi nel solo 2009. Riflettori puntati anche sulla splendida isola di Ventotene, con una “bandiera nera” assegnata all'amministrazione comunale dell'isola, per le diverse criticità che affliggono spesso da tempo il territorio: nei prossimi giorni si aprirà un confronto tra Legambiente e Comune sui temi.

“Il mare e le coste del Lazio hanno bisogno di più attenzione, servono iniziative per liberare il litorale dall'abusivismo edilizio piuttosto che nuovi mega progetti di cementificazione, ma anche accessi liberi al mare e lotta agli scarichi illegali –ha affermato Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio–. Dai pennelli antierosione di Anzio al porto di Fiumicino, dal tunnel di Ventotene all'abusivismo sul demanio a Fondi, nel Lazio sembra proprio si voglia divorare tutta la bellezza del nostro irripetibile paesaggio costiero, un valore ambientale unico ma anche una grande fonte di ricchezza per un turismo che è sempre più attento e punta sulla qualità piuttosto che sul basso prezzo. Bisogna guardare un po' oltre il proprio naso, puntare sull'interesse comune, l'unica strada per assicurare crescita e sviluppo nel futuro. Il mare del Lazio merita questa attenzione, storia e archeologia si rincorrono sulle coste regionali che possono vantare un cospicuo patrimonio naturalistico, sono anche diverse le esperienze positive sulle quali puntare.”

Per avere un’idea delle opportunità basta volgere le sguardo verso le 12 località del Lazio che sono state premiate dalla Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano, che segnala le 364 località costiere che stanno puntando su qualità e sostenibilità per coniugare l’offerta turistica al rispetto dell’ambiente. In vetta alla classifica regionale c'è Montalto di Castro (Vt) con quattro vele. Seguono con tre vele Tarquinia (Vt), Sperlonga (Lt), Ventotene (Lt) e con due Sabaudia (Lt)San Felice Circeo (Lt), Nettuno (Rm), Santa Marinella (Rm), Gaeta (Lt), Ostia (Rm) e Ponza (Lt). Una vela, infine, per Anzio (Rm). Goletta Verde mantiene alta l'attenzione anche sugli accessi negati al mare: nel 2009 sul litorale romano erano state il 94,5% del totale le spiagge monitorate dai volontari di Legambiente risultate inaccessibili, nonostante le norme obblighino i titolari delle concessioni a “consentire il libero e gratuito accesso e transito per il raggiungimento della battigia (...), anche al fine di balneazione”, e nel 2010 era impedito il libero accesso al mare in 6 stabilimenti su 10 visitati.

“Le criticità rilevate dai nostri tecnici - dichiara Giorgio Zampetti, portavoce di Goletta Verde - hanno confermato una condizione che accomuna tutte le regioni costiere: il 30% degli italiani non è servito da un adeguato sistema di depurazione delle acque reflue, vale a dire che 18 milioni di cittadini scaricano direttamente nei fiumi e nei mari senza che sia effettuata un’adeguata depurazione degli scarichi, compromettendo fortemente le condizioni di salute dei nostri mari. Una situazione ancora irrisolta per  la quale l’Italia corre il serio rischio di incorrere in una procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea, visto il mancato adeguamento alla Direttiva Europea 1991/271/CE che dal 1998, che richiede che le acque reflue prodotte dagli agglomerati urbani con più di 10.000 abitanti che scaricano nelle aree sensibili, vengano adeguatamente raccolte e trattate. Non parliamo solo delle località costiere ma anche dei comuni dell’entroterra che sono ugualmente interessati dall’inadeguatezza del trattamento dei reflui. Occorre che le istituzioni e gli enti preposti si impegnino immediatamente e individuino come una priorità l’adeguamento delle condotte fognarie e del servizio di depurazione”.

Quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è Main Partner della storica campagna estiva di Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e del mare in particolare, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, ha spiegato in conferenza Antonio Mastrostefano, direttore Strategie, Comunicazione e Sistemi del COOU. L’olio usato è ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. “Se eliminato in modo scorretto – ha sottolineato Mastrostefano - questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come un campo di calcio”. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Lo scorso anno nel Lazio il Consorzio ha raccolto 11.265 tonnellate di oli lubrificanti usati: 7.256 nella provincia di Roma, 1.539 a Frosinone, 1.511 a Latina, 724 a Viterbo e 235 a Rieti.

Il Monitoraggio scientifico
I prelievi alla base delle nostre considerazioni, vengono eseguiti dalla squadra di tecnici di Legambiente, l’altra anima della Goletta Verde, che viaggia via terra a bordo di un laboratorio mobile grazie al quale è possibile effettuare le analisi chimiche direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nei laboratori mobili lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità / salinità).

PROVINCIA    COMUNE    LOCALITÀ    PUNTO DI PRELIEVO    GIUDIZIO
VT    Montalto di Castro    Chiarone    Foce Fiume Chiarone    Inquinato
VT    Montalto di Castro    Montalto Marina    Foce Fiume Fiora    Inquinato
VT    Tarquinia    Lido di Tarquinia    Foce Fiume Marta    Inquinato
RM    Santa Marinella    Santa Severa    Canale Lungomare Pyrgi,
incrocio con via Olimpo    Fortemente inquinato
RM    Cerveteri    Campo di Mare    Fosso di Zambra    Fortemente inquinato
RM    Ladispoli    Ladispoli    Foce Rio Vaccino    Fortemente inquinato
RM    Fiumicino    Passoscuro    Fosso Tre Denari    Fortemente inquinato
RM    Fiumicino    Fiumicino    Foce del Tevere    Fortemente inquinato
RM    Pomezia    Torvajanica    Presso via San Francesco    Fortemente inquinato
RM    Pomezia    Pomezia    Canale su Spiaggia di Rio Torto    Fortemente inquinato
RM    Ardea    Ardea    Fosso Grande    Fortemente inquinato
RM    Nettuno    Torre Astura    Ponte su Canale Idrovore Valmontorio    Fortemente inquinato
LT    Gaeta    Sant'Agostino    Torrente Lorgato    Fortemente inquinato
LT    Formia    Gianola    Foce Rio Santa Croce    Fortemente inquinato

LEGENDA

Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:

INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli
                            maggiori di 500 UFC/100ml
FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 400 UFC/100 ml e/o
                                                          Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100ml



Ufficio Stampa di Goletta Verde:
Laura Binetti 346-4035191

Ufficio Stampa Legambiente Lazio:
Federica Lupo - Giulia Lombardi 06 85358051/77