Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono. Poi vinci.
Questo dicevamo un anno fa, esultando a Piazza bocca della Verità in una
foto chiara e nitida di una vittoria popolare del referendum
sull'acqua. Una vittoria costruita negli anni, metro per metro,
territorio per territorio.
Un movimento
ricco e vario, dalle parrocchie ai centri sociali, caparbio e
determinato, radicale nella sua critica e nella sua proposta: gestione
dall'acqua fuori dal mercato e in mano ad una nuova partecipazione dei
cittadini e delle cittadine.
Oggi, chi ha costruito quella vittoria,
insieme a 1.200.000 romane e romani, deve difendere quella volontà dal
tentativo di ignorarala e tradirla.
Lo stiamo facendo in
questi ultimi 2 mesi come sappiamo fare: per strada parlando con ogni
singola persona, organizzando dibattiti ed incontri, costruendo una
mobilitazione che cresce ogni giorno.
Stiamo difendendo quella
vittoria e quella volontà dalla Giunta comunale di Roma di Alemanno e
dalla sua maggioranza che, abbiamo detto più volte, si sta rinchiudendo
in una strada solitaria ed autoritaria che calpesta la volontà di tutti
noi.
Lo ha fatto la prima volta proponendo la delibera 32 in
cui si propone la vendita del 21% di ACEA, SPA già privata che, in
questo modo, sarebbe completamente relegata agli appetiti del mercato e
degli squali che lo abitano. Non abbiamo difficoltà a dire che in questa
decisione pesano i due maggiori azionisti insieme al Comune di Roma: il
gruppo legato a Caltagirone e la multinazionale francese GDF-Suez.
Una seconda volta è stata calpestata, in questi due mesi, con tutte le
falsità sugli obblighi di legge che sono state dette, affermate e
ribadite dal sindaco Alemanno, dai suoi assessori e dai consiglieri di
maggioranza.
La terza volta con le scene che in quest'ultima
settimana abbiamo visto in Campidoglio; una maggioranza che forza il
regolamento comunale per imporre una sospensiva per rimandare la
discussione degli odg presentati dalle opposizioni a dopo l'approvazione
della delibera 32, di fatto rendendo inutile la discussione stessa.
Fino a lunedì 11 giugno, con la votazione della sospensiva realizzata a
sorpresa, mentre era in corso una bagarre nella quale i consiglieri di
maggioranza in Campidoglio hanno aggredito fisicamente anche i comuni
cittadini che stavano protestando. Si è raggiunto il livello più basso:
hanno forzato il funzionamento del Consiglio comunale, ritenendo valida
una votazione avvenuta con modalità illegittime.
Potranno
provare a spiegarla come vogliono ma, la verità, è che il centrodestra
di Roma sta privatizzando ulteriormente l'acqua regalandola ai privati e
ignorando la volontà dei cittadini. Compreso chi l'ha votato.
Quello che si sta calpestando è una scelta fatta a chiare lettere, in nome di interessi economici ed elettorali.
Non sappiamo di fronte alla rottura palese delle norme democratiche
come i cittadini possano imporre, a quelli che dovrebbero essere i
propri rappresentanti, di rispettarli.
Sappiamo che quel meccanismo
è ufficialmente ignorato, che il livello della rappresentanza è stato
rotto preferendo il mercato, le sue regole ed opportunismi, scegliendo
che sia quello a regolare gli interessi collettivi. Ma sappiamo già
quali sono le facce che stanno sorridendo in questo momento.
Sappiamo che i prossimi appuntamenti in Campidoglio saranno determinanti
e che abbiamo la possibilità di manifestare, di presentarci dove non ci
vogliono per fare i loro affari.
Sappiamo che, se siamo insieme, siamo una forza inarrestabile.
Per questo facciamo appello a tutta la cittadinanza perchè si mobiliti
e, da ogni strada e da ogni territorio, fino al centro di Roma e alla
piazza del Campidoglio, si alzi forte la voce in difesa di questa
collettvità fatta di migliaia di persone, della loro quotidianità ai
tempi della crisi; una città a cui vengono chiesti sacrifici e
accettazione dei privilegi di pochi; a cittadini di questa città a cui
viene chiesto di sacrificare la propria sovranità.
A questa stessa
città, fatta di uomini e donne, noi chiediamo di difendere e costruire i
propri stessi diritti, la possibilità di tutelare quello che è di
tutti/e e, soprattutto, la dignità del proprio futuro.
Coordinamento Romano Acqua Pubblica
giovedì 14 giugno 2012
Lettera aperta ai cittadini e alle cittadine Si scrive acqua, si legge democrazia!
10:44