lunedì 11 novembre 2013

L'ACQUA E' UN DIRITTO, MA PER I PRIVATI E' SOLO PROFITTO! BASTA DISTACCHI - MINIMO VITALE GARANTITO - ACEA TORNI PUBBLICA



Il Coordinamento Romano Acqua Pubblica ha occupato questa mattina l'Ufficio per i Rapporti con i Cittadini.


Il coordinamento riceve infatti ormai quotidianamente segnalazioni da parte di cittadini romani che vengono privati del bene primario acqua dalla Società per Azioni AceaAto2 che, per qualche decina di euro di morosità, non esita ad interrompere completamente il flusso idrico ad intere famiglie mentre Caltagirone e Suez si spartiscono dividendi milionari (64 milioni di euro nel 2012).

Tutto questo nonostante la tariffa che AceaAto2 continua a far pagare ai cittadini sia illegittima poiché contiene ancora la quota di profitto abrogata dalla vittoria referendaria di giugno 2011.

Come cittadini e attivisti dei comitati per l'acqua pubblica abbiamo inteso denunciare la politica che AceaAto2 sta mettendo in atto. Ormai da anni la giurisprudenza (con sentenze di Tribunali in tutto il paese) si è infatti espressa contro l’interruzione del servizio idrico per le utenze domestiche, sulla base del principio che “la sospensione della fornitura di un bene primario come l'acqua appare sproporzionato a fronte di un inadempimento pecuniario”.


Intendiamo quindi denunciare inoltre la totale mancanza di trasparenza sulla questione distacchi: gli utenti segnalano spesso di non ricevere alcun avviso di distacco da parte dell'azienda e, elemento quasi grottesco, i distacchi vengono eseguiti da ditte esterne delle quali Acea non solo non rivela il nome ma rende impossibile conoscerne le condizioni dell'appalto: quanto costa all'azienda questa esternalizzazione? Quali sono le condizioni dei lavoratori? Quali i rapporti tra l'azienda appaltatrice e l'utente? Quanti sono i distacchi programmati sul territorio romano?

Una serie di domande che, vista l'impenetrabilità dell'azienda di piazzale Ostiense, abbiamo cercato di rivolgere al principale azionista di Acea il Comune di Roma nella persona del Sindaco Ignazio Marino, attraverso l'Ufficio preposto, ricordandogli che non si può più aspettare: l'acqua non solo è un servizio pubblico essenziale, ma anche un diritto umano universale riconosciuto dall'ONU che, a quanto pare, il Comune non è in grado di garantire nonostante sia socio di maggioranza di Acea.

Per questo da più di 6 mesi il Coordinamento Romano Acqua Pubblica chiede un incontro con il Sindaco per discutere la situazione di AceaAto2 e la proposta di una sua ripubblicizzazione, affinché, con l'uscita dei privati dalla sua gestione, vengano finalmente messi al centro dell'azienda gli interessi della città e non i profitti di pochi speculatori.

Nella stessa direzione ci si sta muovendo a livello regionale, con una proposta di legge per la gestione pubblica dell'acqua che dovrà essere discussa entro marzo 2014 e sulla quale si terrà un seminario di approfondimento domani (martedì 12 novembre) alla Pisana.


Nell'attesa che il Sindaco dia seguito alla richiesta avanzata dal comitato, e ripresa da due mozioni del Consiglio comunale (n°25 e 47), la mobilitazione quindi continua. Prossima tappa l'assemblea cittadina indetta per venerdì  22 novembre a “Communia” - Via Scalo di San Lorenzo, 33.

Roma, 11 Novembre 2013
Coordinamento Romano Acqua Pubblica


Simona Savini 3494136733
Cinzia Di Napoli 3333612517

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