venerdì 21 febbraio 2014

CS Dal Senato attacco alla città, a Salvare Roma si preparano i cittadini


Ieri al Senato, all'interno del voto sul decreto enti locali, è stato approvato l'emendamento sul cosiddetto “Salva Roma”; il testo conferma, per la città di Roma, il rischio di mettere sul mercato Ama e Atac e, invece, un'indicazione chiara alla vendita  del suo patrimonio immobiliare e alcune controllate per poter evitare il default, passando così alla gestione commissariale circa 500 milioni di euro del debito. 

La formulazione dell'emendamento approvato però non prevede obblighi di nessun tipo e, quindi, la responsabilità, anche della giunta capitolina, è di trovare soluzioni che non prevedano scorciatoie. La privatizzazione dei servizi pubblici non è una bacchetta magica né la soluzione possibile, bensì una volontà politica che fa capo a chi, sulla città di Roma, vuole speculare e fare profitti.
Anzi, per risolvere i buchi di bilancio del comune di Roma, occorre reperire le risorse da chi ce le ha.

Dal presidio promosso da "Roma non si vende" oggi di fronte al Senato, è stata ribadita la ferma contrarietà a questo tentativo di mercificare le vite e i diritti di cittadini e lavoratori. A conferma della volontà di respingere questa ingerenza da parte del Governo nei confronti di chi vive e amministra la città, come avvenne in occasione del tentativo del 2012 di definitiva privatizzazione di Acea da parte della Giunta Alemanno, "Roma non si vende" lancia a tutta la città l'appuntamento di giovedì 27 febbraio per il corteo cittadino che da Piramide raggiungerà Piazza del Campidoglio.


Roma non si vende, Roma si difende!