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martedì 11 marzo 2014

12 marzo - La Regione Lazio alla prova dell'acqua


Domani il consiglio regionale inizia la discussione sulla proposta di legge popolare per l'acqua pubblica. Sceglierà il rispetto della volontà popolare?

Domani, 12 marzo, la Regione Lazio ha un'ottima occasione per rispettare la volontà popolare espressa con i referendum sull'acqua di giugno 2011 e di applicare quei decreti presidenziali che hanno sancito quel risultato con la formula "E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare".
Potrà farlo approvando la legge di iniziativa popolare n°31, che 40.000 cittadini insieme a 40 amministrazioni comunali della Regione Lazio hanno presentato affinché si vada in direzione di una gestione davvero pubblica e partecipata del servizio idrico.

La discussione in aula consiliare sarà quindi un momento cruciale affinché quel testo venga approvato senza stravolgerne i principi, a partire dalla definizione di servizio idrico come servizio di interesse generale, quindi gestibile al di fuori delle regole di mercato, e dalla definizione degli ambiti territoriali ottimali sulla base dei bacini idrografici, senza dimenticare gli aspetti che tutelano la partecipazione delle comunità locali e che incoraggiano la ripubblicizzazione delle gestioni in essere.

La Regione Lazio avrà anche l'occasione per valorizzare la partecipazione dei cittadini che è stata tema ricorrente della campagna elettorale di Zingaretti: è infatti la prima volta che viene utilizzato lo strumento del referendum propositivo, previsto dallo Statuto Regionale. Nel caso in cui la discussione non porti, entro il prossimo 25 marzo, ad un atto deliberativo determinato in base ai principi del testo di legge n.31, andremo infatti incontro ad un referendum regionale, che darà nuovamente la parola ai cittadini, ma che comporterà anche una spesa collettiva che può essere evitata approvando la legge 31 e applicando la volontà già espressa da 2 milioni e mezzo di cittadini del Lazio in occasione dei referendum del 2011.

Ancora una volta quindi parlando di acqua si parla di democrazia, ma non solo, perchè una legge che contenga i principi di ripubblicizzazione e di gestione di un servizio pubblico fuori dal mercato rappresenterebbe un passo in avanti non solo per l'acqua, ma anche per la difesa degli altri servizi pubblici locali e dello stesso ruolo degli enti locali, oggi più che mai sotto attacco.

Per tutti questi motivi invitiamo tutte le realtà, i cittadini e le cittadine, le istituzioni e gli organi di informazione ad accendere i riflettori su ciò che avverrà nei prossimi giorni nella sede della Pisana e sui protagonisti di questo importante passaggio: i consiglieri regionali, che sono chiamati a discutere la proposta n°31, e le amministrazioni e i comitati, promotori di quel testo.

Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio

venerdì 7 marzo 2014

Premio W.Maathai alle donne del Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio



Un importante riconoscimento delle nostre lotte, che auspichiamo spinga le istituzioni ad agire concretamente

E' con grande piacere e con qualche dubbio che, come donne in lotta da anni per una gestione pubblica e partecipata dell'acqua, accettiamo questo premio. 

Ovviamente il piacere è di ritrovarsi tra donne in lotta, ricordando insieme una grande attivista come W. Maathai, intrecciando esperienze e percorsi nella consapevolezza di quanto ciò sia oggi ancora più fondamentale, dato l'attacco frontale che le politiche di Austerity e la speculazione privata stanno conducendo contro i nostri territori e contro i nostri diritti fondamentali. 

I dubbi derivano dalla fase conflittuale nella quale ci troviamo attualmente con il Comune di Roma, coinvolto in questa iniziativa attraverso il sostegno della Commissione delle Elette. Da mesi i rapporti con il Comune sono infatti interrotti, nonostante le nostre insistenti richieste di incontro per presentare una serie di proposte che, nel rispetto della volontà popolare espressa dai referendum di giugno 2011, permettessero finalmente di invertire la rotta della gestione dei servizi pubblici della Capitale. Tale tema è ancora più attuale in questi giorni, quando per “salvare Roma” si rischia di venderla pezzo per pezzo. Per questo approfittiamo proprio del coinvolgimento della commissione delle elette in questa iniziativa, affinché nei loro ruoli istituzionali si facciano portatrici di quella che è una battaglia di democrazia e per il diritto all'acqua, per consegnare alle cittadine e ai cittadini di Roma il premio più grande: la ripubblicizzazione del servizio idrico.

Naturalmente la battaglia non riguarda solo Roma: proprio tra pochi giorni scadranno i termini per l'approvazione della proposta di legge regionale n°31, per la gestione pubblica e partecipata dell'acqua nel Lazio. Una legge promossa da 40 comuni del Lazio, ai quali sarebbe opportuno si aggiungesse presto anche il Comune di Roma, e sostenuta da 37.000 firme di cittadine e cittadini. Una legge che, parlando esplicitamente di ripubblicizzazione e di gestione di un servizio pubblico fuori dal mercato, rappresenterebbe un passo in avanti non solo per l'acqua, ma anche per la difesa degli altri servizi pubblici locali. Le istituzioni regionali hanno finora perso buona parte dei 12 mesi di tempo a disposizione per la discussione della proposta n°31, perdendo anche un'occasione per valorizzare quella partecipazione dei cittadini più volte spesa durante la campagna elettorale del Presidente Zingaretti. Per questo auspichiamo che entro il 25 marzo venga approvata la legge 31, senza tentare alcun aggiramento dello Statuto regionale, che impegna il Presidente a convocare un referendum popolare sulla proposta di legge in caso non vengano rispettati i termini della sua discussione. 

Ci auguriamo quindi che questo importante riconoscimento, per il quale ringraziamo sentitamente i promotori (Associazione A Sud, Casa Internazionale delle donne) e la commissione allargata di attiviste che ha deciso l'assegnazione del premio, possa contribuire a smuovere “le acque” sia presso il Comune di Roma che presso la Regione Lazio, andando finalmente verso il recepimento di un'istanza dal basso, espressa attraverso i referendum e ribadita con le proposte avanzate in questi anni dai comitati: prima che di acqua, si tratta di democrazia!

Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio