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giovedì 12 marzo 2015

ROMA NON SI VENDE AGLI APPETITI PRIVATI CONTRO IL BILANCIO, PER UN'ALTERNATIVA DI CITTA'



Mentre l'Assemblea capitolina sta accelerando l'approvazione di un bilancio di tagli e privatizzazioni, un fronte ampio di realtà sociali si riunirà il 14 marzo alle 10.00 in un'assemblea pubblica, presso la Casa delle Culture, per coordinare una prima mobilitazione cittadina per il 19 marzo, che dica chiaramente che Roma Non si Vende.

Il bilancio in discussione è invece una lista di tagli e vendite di pezzi di città, che addirittura comprime il “Piano di rientro" da 3 anni ad 1 anno, rendendo ancora più traumatico il peso che le classi sociali più deboli dovranno sopportare, in termini di riduzione dei servizi, aumento delle tariffe e peggioramento della qualità della vita.

Ma se da un lato si taglia, dall'altro si consegnano importanti risorse pubbliche agli appetiti privati, consentendogli profitti facili e sicuri attraverso la privatizzazione di servizi e la vendita di beni pubblici e lanciando “grandi opere” ad alto costo e bassa utilità.

Un meccanismo già visto, nel quale è facile il proliferare di quell'economia criminale emersa con Mafia Capitale.

Un bilancio che approfondisce le diseguaglianze sociali, acuendo le già drammatiche condizioni della periferia e spingendo i cittadini verso l’esasperazione, senza peraltro ridurre il debito comunale.

Per questo un fronte ampio si sta creando contro questo bilancio, un fronte composto da una serie di realtà che in questi anni hanno studiato la situazione dei servizi e del patrimonio di questa città, le condizioni dei cittadini e dei lavoratori, che hanno formulato proposte alternative e praticabili a quella che è una vendita di Roma e dei diritti di chi la abita.

E' infatti possibile invertire la rotta, rinegoziando un debito che arricchisce le banche e strangola i cittadini, tassando i grandi patrimoni privati, mettendo in discussione il patto di stabilità interno e gestendo anche la spesa pubblica in modo più trasparente e solidale.

Il 19 saremo in piazza per ricordare alla città e ai consiglieri comunali che questi sono I temi di cui occuparsi se si vogliono tutelare gli interessi dei cittadini e non quelli degli speculatori.

Il 28 febbraio Roma ha saputo dimostrare di non volersi vendere alla “nuova” Lega, ora è necessario ribadire che Roma Non si Vende nemmeno ai vecchi e nuovi speculatori.

#Romanonsivende

evento fb

martedì 27 gennaio 2015

Blitz in Acea contro mafia e distacchi idrici



Oggi decine di attivisti per l'Acqua Pubblica hanno invaso il salone di Acea per denunciare gli appalti neri emersi da una recente inchiesta de L'Espresso.

Mentre le tariffe dell'acqua continuano ad aumentare e il servizio continua a peggiorare, come vengono utilizzati i milioni di euro delle bollette dei cittadini romani?

Sicuramente arricchendo gli azionisti e a quanto pare anche ditte di Mancini e Monaco in odor di mafia.

Intanto l'azienda continua ad effettuare migliaia di distacchi idrici nei confronti dei cittadini che non riescono a pagare le bollette.

Per accendere i riflettori sulla gestione speculativa dell'acqua di Roma e per aiutare i cittadini a difendersi dai distacchi idrici si stanno avviando in tutta Roma gli sportelli anti-distacchi.

Il messaggio al Sindaco Marino è chiaro: diritto all'acqua e rispetto della democrazia.

Va quindi fermato il progetto di definitiva privatizzazione già benedetto dalla giunta Marino e avviata la ripubblicizzazione di Acea.

Il miglior vaccino contro mafia e corruzione è la partecipazione dei cittadini nella gestione dei servizi pubblici.

Rete Diritto alla città

sabato 17 gennaio 2015

Acea: con una mano stacca l'acqua ai romani, con l'altra fa affari con Mafia e 'Ndrangheta?

Dall'inchiesta de l'Espresso di oggi scopriamo che Acea SpA non sembra essere affatto estranea alla bufera giudiziaria che ha investito la Capitale. Appalti milionari sono stati infatti ripetutamente affidati dalla partecipata del Comune di Roma a ditte legate a Mancini e a Monaco, nomi entrambi noti alla Procura di Roma.

Il fatto è reso ancor più grave dalla natura dei servizi che Acea fornisce: servizi essenziali, come l'acqua e, in alcuni territori, la gestione dei rifiuti.

Proprio sull'acqua, vera “miniera d'oro” per Acea e, a quanto si apprende, per le sue ditte appaltanti, emergono una serie di appalti i cui costi sono aumentati in modo esponenziale negli anni, peraltro in alcuni casi senza giungere a conclusione dei lavori. Aumenti dei costi che, ovviamente, vengono scaricati sugli utenti. Anche ACEA ATO2 si è infatti accorta di aver speso più di quanto previsto, e quindi incassato attraverso le nostre bollette. La soluzione? Far pagare questa differenza agli utenti, partendo addirittura dalle somme relative al 2006! Un giochetto che farà entrare nelle casse di Acea circa più di 50 milioni di euro nel solo 2015. Soldi spesi come?

Un evidente danno non solo per le tasche dei cittadini, ma anche per l'ambiente, quando a mancare sono depuratori funzionanti e reti fognarie. Una denuncia che i Comitati per l'acqua fanno da tempo, invocando trasparenza e una presa di posizione netta da parte del Comune di Roma, socio di maggioranza di Acea SpA.

Ma la rinnovata Giunta capitolina dove guarda mentre Acea ogni giorno stacca l'acqua per morosità a migliaia di famiglie, inquina il nostro territorio e dove guarderà ora se Acea arricchisce ditte in odor di mafia? Tanta invece è la fiducia che la Giunta ripone nel CdA di Acea SpA, che intende vendergli anche le sue preziose quote di AceaAto2 SpA, la controllata che gestisce l'acqua a Roma e Provincia.

Proprio mentre emergono chiaramente le conseguenze di una gestione dedita ai profitti privati anziché alla garanzia del diritto all'acqua, la giunta procede invece verso un'ulteriore privatizzazione, in barba alla volontà popolare espressa dai referendum del 2011, e alla proposta di ripubblicizzazione di Acea Ato2, oggetto di una delibera di iniziativa popolare il cui iter è già avviato.

Nessuno stupore e nessuna ipocrisia legalitaria è accettabile allora nei confronti di quei cittadini che, privati dell'acqua per la sete di profitti di Acea, si rivolgono a Super Mario, l'idraulico eroe che si batte contro i distacchi idrici nella capitale.

Il Sindaco Marino pensa di poter continuare a far finta di non vedere tutto questo?

Le cittadine e i cittadini di Roma, insieme a Super Mario, continueranno ad attivarsi affinché il diritto all'acqua sia garantito a tutte e tutti, neanche una goccia sarà regalata a chi si ostina a negarlo.

I romani hanno già scelto per l'acqua pubblica. Indietro non si torna Sindaco Marino.

Roma, 16 Gennaio 2015

Coordinamento Romano Acqua Pubblica

Acqua Bene Comune Valle dell’Aniene