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venerdì 20 marzo 2015

Roma Non si Vende: maggioranza Capitolina "sorda" alla voce della mobilitazione

Ieri pomeriggio un partecipato e variegato corteo ha sfilato dal Colosseo a Piazza del Campidoglio contro il bilancio attualmente in discussione nell'assemblea capitolina. Movimenti, dipendenti comunali e delle aziende partecipate, organizzazioni sindacali, associazioni e comitati uniti da uno slogan comune: Roma Non si Vende.

Il corteo, trasformatosi in presidio in Piazza del Campidoglio, ha richiesto che i lavori dell'Aula Giulio Cesare venissero sospesi per ascoltare le ragioni e le proposte delle molte realtà presenti. Una voce scomoda, che evidentemente non piace alla maggioranza capitolina: non è stato infatti possibile incontrare la Presidenza del Consiglio Capitolino, come inizialmente richiesto e ottenuto, a causa della mancata disponibilità della stessa Presidente Valeria Baglio, e dell'assurdo “numero chiuso” imposto alla delegazione: pretendere che l'ampiezza di una mobilitazione come quella di ieri venisse rappresentata da sole 4 persone significa non comprendere Roma... o forse non volerla ascoltare!

La rete scesa in piazza ieri continuerà però la propria azione, a partire dalla prossima settimana, che vedrà il bilancio ancora in Assemblea Capitolina, per far emergere la gravità di un atto politico che mette in vendita i diritti dei cittadini, e per continuare a tessere un'alternativa praticabile.

Roma, 20/03/2015

#Romanonsivende

lunedì 16 marzo 2015

ROMA NON SI VENDE. CONTRO IL BILANCIO, PER UN'ALTERNATIVA DI CITTA'



ROMA NON SI VENDE 
CONTRO IL BILANCIO, PER UN'ALTERNATIVA DI CITTA'
CORTEO CITTADINO
19 MARZO - ORE 15.00 COLOSSEO

Sabato 14 Marzo un'ampia partecipazione di realtà sociali, sindacati e cittadini ha animato l'assemblea contro il Bilancio in discussione nell'assemblea capitolina; moltissimi gli interventi che hanno raccontato le vertenze specifiche e segnalato quel filo rosso che le lega, affermando una prospettiva di lotta comune: Roma non si vende.

Un bilancio che approfondisce le diseguaglianze sociali, acuendo le già drammatiche condizioni della periferia e spingendo i cittadini verso l’esasperazione, senza peraltro ridurre il debito comunale.

Vendita di beni, servizi, una prospettiva di futuro ipotecato per pagare un debito illegittimo, tagli lineari che colpiscono i diritti eliminando o riducendo i servizi, avvio delle privatizzazioni e cessione di quote ingenti del Comune. Ma la cessione, innanzitutto, è di democrazia e garanzie sociali: l'istituzione del Comune rinuncia ad essere garante dei diritti per essere l'esecutore fallimentare ed esecutore della dismissione della ricchezza pubblica. 
Tutto questo senza colpire le grandi ricchezze private che esistono a Roma e che rappresentano grandi interessi e grandi poteri.

Ma quel fronte ampio di realtà è disponibile ad aprire una percorso di lotta che certo non si fermerà all'approvazione o meno del bilancio. E' chiaro infatti che siamo di fronte ad un conflitto generalizzato su come si intende la città, lo spazio pubblico e le ricchezze pubbliche e i beni comuni.

Per questo quelle realtà continuano a studiare ed immaginare proposte alternative e praticabili a quella che è una vendita di Roma e dei diritti di chi la abita.

E' infatti possibile invertire la rotta, rinegoziando un debito che arricchisce le banche e strangola i cittadini, tassando i grandi patrimoni privati, mettendo in discussione il patto di stabilità interno e gestendo anche la spesa pubblica in modo più trasparente e solidale.

Per questo motivo abbiamo confermato la manifestazione del 19 Marzo, che partirà dal Colosseo alle 15.00 per arrivare al Campidoglio e chiedere che sia sospesa la discussione del bilancio, per aprire un confronto pubblico e partecipato sulle linee guida di questo bilancio e il disegno che si nasconde dietro quei numeri.

Roma, 16 Marzo 2015.

#Romanonsivende