venerdì 2 marzo 2012

COMUNICATO STAMPA: Al fianco del Movimento No Tav per la difesa dei beni comuni e della democrazia


Il Coordinamento Romano per l'Acqua Pubblica è al fianco dei cittadini della Val Susa che lottano in questo momento per la difesa del territorio e della democrazia.

Il Movimento No Tav, in lotta da 23 anni, è oggetto di un linciaggio mediatico che vuole inquadrare le mobilitazioni popolari della Valle come laboratorio di violenze, unicamente per nascondere e negare le profonde ragioni di merito.


Un territorio già violentato dalla costruzione dell'orrenda autostrada che lo attraversa, con la costruzione del TAV vedrebbe distruggere anche le tantissime falde acquifere che oggi alimentano tutta la Valle e buona parte della città di Torino e vedrebbe mettere a rischio circa 2mila posti di lavoro nei settori agricolo, turistico e dell'indotto.
Una popolazione che ha visto gasare con lacrimogeni di tipo CS (vietati persino in guerra) i propri vigneti e distruggere da una ruspa il sito archeologico di Chiomonte che aveva resistito alle frane, alle invasioni galliche e a tutte le guerre successive. Una popolazione che ha ben chiari i danni alla salute che sarebbero causati dall'amianto e dall'uranio presenti nelle montagne che si intende perforare.

Lo stato italiano dovrebbe indebitarsi per una cifra pari a 22 miliardi di euro più interessi passivi che andrebbero a gravare cittadine/i attraverso le tasse.
Un enorme spreco di risorse pubbliche sottratte alla collettività per alimentare le mafie, le banche e la speculazione anzichè essere impiegate nei servizi pubblici essenziali, per le emergenze idrogeologiche che minacciano le popolazioni, in direzione dei bisogni sociali e del bene comune.

Non c'è nessuna ragione di costruire a tutti i costi un'opera inutile e dannosa.
Per noi che da anni siamo parte del movimento dell’acqua, l'assurdità di quest'opera è solo un’altra faccia della stessa medaglia fatta di privatizzazioni, speculazioni e devastazione dei territori.
La storia del Movimento No Tav ci insegna come la difesa del territorio e dei beni comuni sappia resistere ad ogni tipo di attacco con determinazione, volontà, generosità.


Siamo convinte/i che sia necessario fermare immediatamente gli espropri e la militarizzazione della Val Susa.
Ignorare le ragioni della popolazione valsusina svelerebbe l'assoluta antidemocraticità di un governo che ha il solo scopo di imporsi militarmente sulle ragioni della partecipazione e di questo splendido movimento dal basso.

Per questo parteciperemo alla manifestazione cittadina che si terrà domani 3 marzo a Roma per riprenderci la democrazia.
Siamo tutte/i No TAV!

Vicini ai Valsusini, ai feriti, a Luca Abbà e a coloro che sono ancora in carcere o agli arresti domiciliari, insieme per gridare: A sarà dura!!

Che si scriva acqua o si scriva No Tav, si legge sempre democrazia.



CRAP _ Coordinamento Romano Acqua Pubblica

Roma, 2 marzo 2012