Il 29 gennaio è finalmente partito ufficialmente il tavolo tecnico per la ripubblicizzazione di Acea Ato2. Rappresentanti dei comuni coinvolti e dei comitati dell'acqua hanno scelto le figure professionali che supporteranno il lavoro di approfondimento e indagine nell'arco dei prossimi 6 mesi, ma alcuni punti fermi si possono già evidenziare.
Il fallimento del modello privatistico Acea, con lo scandalo della crisi idrica della scorsa estate, ha reso evidente la necessità che sindaci e comunità locali riprendano le redini della gestione di un bene così fondamentale. Nel farlo ci si rivolge a quel patrimonio che il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua ha costruito in questi anni: tutti i "tecnici" scelti sono figure ben note ai comitati, sui quali c'è stata la
la convergenza di tutti i componenti del tavolo. Nello specifico la prossima seduta del 12 febbraio analizzerà una proposta di ripubblicizzazione di AceaAto2 già tracciata nel 2013 e aggiornata nel 2017.
Una strada possibile quindi, quella della ripubblicizzazione di una S.p.A. mista, già praticata in altre capitali europee, come Berlino.
Per questo il lavoro del tavolo racchiude un significato che va molto aldilà del "tecnico": può aprire un solco storico, che va in direzione ostinata e contraria a quello tracciato dalle politiche liberiste degli ultimi decenni. Una strada in salita, ma che porta al diritto all'acqua, alla democrazia e alla partecipazione delle comunità locali alle scelte essenziali. Una salita da percorrere con gambe forti, perché non si tratta solo di acqua, ma di un modo di ripensare i servizi pubblici fuori dal mercato, tema particolarmente caldo a Roma dove sul mercato rischia di finire la mobilità e pezzi di patrimonio pubblico, dopo che la privatizzazione è già diventata realtà per tanti servizi cittadini.
Invertire la rotta, questo vogliamo fare in questi 6 mesi, partendo dall'acqua, ma guardando più lontano.
Invertire la rotta, questo vogliamo fare in questi 6 mesi, partendo dall'acqua, ma guardando più lontano.