Nella conferenza dei Sindaci convocata venerdì 27 novembre sarà richiesto di aumentare ancora le bollette dell’acqua e di approvare circa 70 milioni di spesa per portare nei rubinetti dei romani l’acqua del Tevere. Nel frattempo l’azienda continua a staccare l’acqua anche per poche decine di euro di morosità e nel 2019 ha distribuito 129 mln di euro di utili, più di quanto previsto dal metodo tariffario.
I Sindaci possono contrastare queste ingiustizie e bocciare le proposte di Acea, chiedere di sospendere i distacchi, riparare le perdite idriche che si aggirano ancora intorno al 40% e proporre altre soluzioni per coprire gli investimenti senza aumenti, come ridurre gli utili e cessare meccanismi speculativi interni come il cash pooling. E’ necessario però che la sindaca Virginia Raggi si schieri dalla parte dei cittadini e non da quella dell’azienda.
Nel dossier (scaricabile al seguente link) inviato a tutti i sindaci sono contenute le proposte del Coordinamento Romano Acqua Pubblica basate sull’analisi dei bilanci di ACEA S.p.A, della sua controllata ACE ATO 2 e del Piano Tariffario: grazie ad una semplice diminuzione dell’utile, la tariffa potrebbe ridursi di circa il 20%.
Utili e meccanismi speculativi
Negli ultimi due anni ACEA S.p.A. ha realizzato interessi per oltre 110 mln di euro per prestiti alla sua controllata ACEA ATO 2, dopo averne prelevato quasi tutti gli utili, la quale ha prodotto circa 130 mln di euro all’anno. E’ evidente quindi che non c’è un problema di copertura dei costi e che la gestione dell’acqua nella capitale e dintorni è più che proficua.
A che cosa servono, allora, i 173 mln di euro di conguagli assegnati al gestore se i costi sono tutti già coperti dai ricavi realizzati? Sono destinati solo ad aumentare l'utile: un regalo alla società madre Acea e ai suoi soci.
Dall'analisi dei bilanci di ACEA ATO 2 S.p.A. si riscontrano numerosi meccanismi che fanno lievitare i costi tariffari a beneficio di ACEA S.p.A. L’azienda ha infatti istituito con le sue controllate un rapporto di tesoreria (tecnicamente cash-pooling). Praticamente ACEA S.p.A. è la banca di ACEA ATO 2 S.p.A: preleva gli utili da ACEA ATO 2 S.p.A. e poi li restituisce sotto forma di prestito a tassi di interesse maggiori a quelli di mercato, ricavandone cospicui proventi finanziari.
Questo mentre ACEA ATO 2 Sp.A. ha crediti verso la casa-madre pari a 86.994.000 di euro e che per gli stessi ha accantonato per “svalutazione crediti” la somma di 10.794.000 di euro, cioè la morosità di Acea verso la sua controllata viene fatta pagare agli utenti, mentre ai cittadini che non riescono a pagare le bollette viene staccata l’acqua!
Queste strategie, mirate esclusivamente alla massima estrazione del profitto, incatena ACEA ATO 2 S.p.A. in una spirale debitoria creando un costante aumento dei costi finanziari che pesano fortemente sulla tariffa.
Chiediamo ai Sindaci di proporre la richiesta di riduzione degli utili nei prossimi anni così da evitare gli aumenti tariffari proposti. Si tratta di una scelta perfettamente realizzabile e legittima soprattutto in un periodo di emergenza sanitaria e approfondimento della crisi economico-sociale.
Potabilizzatore e perdite idriche
Ai sindaci sarà anche chiesto di approvare la realizzazione di un secondo impianto di potabilizzazione dell'acqua del Tevere di 3000 l/s, ossia 6 volte più grande di quello attuale situato a Grottarossa, e un desalinizzatore che andrà ad alimentare i comuni del litorale nord di Roma.
Di fatto c'è il rischio che a Roma e nei comuni dell'ATO 2 venga distribuita acqua con rilevanti criticità per la sua qualità e crediamo che la Conferenza dei Sindaci debba occuparsene.
Le perdite della rete idrica di ACEA si attestano intorno al 40%, mentre le sorgenti sono sempre più in sofferenza per i cambiamenti climatici e il prelievo crescente.
La soluzione per combattere la crisi idrica è sempre stata (e rimane) la riduzione del tasso di perdita della rete, dove si perde acqua prevalentemente di sorgente, ed eventualmente l'utilizzo dell'acqua del Tevere purificata esclusivamente per usi non potabili.
I costi di queste nuove opere si aggirano intorno ai 190 mln di euro e peseranno fortemente sulla tariffa negli anni avvenire a cui si aggiungeranno anche i residui 114 mln di euro dei conguagli non contabilizzati nel quadriennio 2020-2023. Gli aumenti in futuro rischiano di essere ben più rilevanti di quelli attuali.
Nel dossier (scaricabile al seguente link) inviato a tutti i sindaci sono contenute le proposte del Coordinamento Romano Acqua Pubblica basate sull’analisi dei bilanci di ACEA S.p.A, della sua controllata ACE ATO 2 e del Piano Tariffario: grazie ad una semplice diminuzione dell’utile, la tariffa potrebbe ridursi di circa il 20%.
Utili e meccanismi speculativi
Negli ultimi due anni ACEA S.p.A. ha realizzato interessi per oltre 110 mln di euro per prestiti alla sua controllata ACEA ATO 2, dopo averne prelevato quasi tutti gli utili, la quale ha prodotto circa 130 mln di euro all’anno. E’ evidente quindi che non c’è un problema di copertura dei costi e che la gestione dell’acqua nella capitale e dintorni è più che proficua.
A che cosa servono, allora, i 173 mln di euro di conguagli assegnati al gestore se i costi sono tutti già coperti dai ricavi realizzati? Sono destinati solo ad aumentare l'utile: un regalo alla società madre Acea e ai suoi soci.
Dall'analisi dei bilanci di ACEA ATO 2 S.p.A. si riscontrano numerosi meccanismi che fanno lievitare i costi tariffari a beneficio di ACEA S.p.A. L’azienda ha infatti istituito con le sue controllate un rapporto di tesoreria (tecnicamente cash-pooling). Praticamente ACEA S.p.A. è la banca di ACEA ATO 2 S.p.A: preleva gli utili da ACEA ATO 2 S.p.A. e poi li restituisce sotto forma di prestito a tassi di interesse maggiori a quelli di mercato, ricavandone cospicui proventi finanziari.
Questo mentre ACEA ATO 2 Sp.A. ha crediti verso la casa-madre pari a 86.994.000 di euro e che per gli stessi ha accantonato per “svalutazione crediti” la somma di 10.794.000 di euro, cioè la morosità di Acea verso la sua controllata viene fatta pagare agli utenti, mentre ai cittadini che non riescono a pagare le bollette viene staccata l’acqua!
Queste strategie, mirate esclusivamente alla massima estrazione del profitto, incatena ACEA ATO 2 S.p.A. in una spirale debitoria creando un costante aumento dei costi finanziari che pesano fortemente sulla tariffa.
Chiediamo ai Sindaci di proporre la richiesta di riduzione degli utili nei prossimi anni così da evitare gli aumenti tariffari proposti. Si tratta di una scelta perfettamente realizzabile e legittima soprattutto in un periodo di emergenza sanitaria e approfondimento della crisi economico-sociale.
Potabilizzatore e perdite idriche
Ai sindaci sarà anche chiesto di approvare la realizzazione di un secondo impianto di potabilizzazione dell'acqua del Tevere di 3000 l/s, ossia 6 volte più grande di quello attuale situato a Grottarossa, e un desalinizzatore che andrà ad alimentare i comuni del litorale nord di Roma.
Di fatto c'è il rischio che a Roma e nei comuni dell'ATO 2 venga distribuita acqua con rilevanti criticità per la sua qualità e crediamo che la Conferenza dei Sindaci debba occuparsene.
Le perdite della rete idrica di ACEA si attestano intorno al 40%, mentre le sorgenti sono sempre più in sofferenza per i cambiamenti climatici e il prelievo crescente.
La soluzione per combattere la crisi idrica è sempre stata (e rimane) la riduzione del tasso di perdita della rete, dove si perde acqua prevalentemente di sorgente, ed eventualmente l'utilizzo dell'acqua del Tevere purificata esclusivamente per usi non potabili.
I costi di queste nuove opere si aggirano intorno ai 190 mln di euro e peseranno fortemente sulla tariffa negli anni avvenire a cui si aggiungeranno anche i residui 114 mln di euro dei conguagli non contabilizzati nel quadriennio 2020-2023. Gli aumenti in futuro rischiano di essere ben più rilevanti di quelli attuali.
Distacchi e emergenza sanitaria
L'emergenza sanitaria da COVID-19 da mesi sta costringendo migliaia di persone alla permanenza in casa perchè malate, in quarantena o auto-isolamento.
A fronte di uno stato di evidente necessità crediamo sia necessaria un'assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni coinvolte nella gestione di un bene primario come l'acqua e dell'azienda che garantisce il servizio al fine di attivare con immediatezza interventi urgenti e risolutivi per scongiurare l'aggravarsi dell'emergenza sociale e sanitaria.
Sono molti i cittadini che non hanno accesso all'acqua perchè hanno subito il distacco della fornitura idrica da parte di ACEA per pochi euro di morosità o perché rientrano nelle situazioni individuate dal famigerato art. 5 del Decreto Lupi.
Un esempio per tutti è la gravissima vicenda delle case ATER di Tor Bella Monaca che si protrae da mesi.
Chiediamo, dunque, ai Sindaci di assumere le seguenti proposte:
Vi chiediamo, pertanto, di pubblicare la convocazione delle Conferenze dei Sindaci sia sul sito dell'ATO 2 Lazio Centrale-Roma che su quello della Città Metropolitana di Roma Capitale.
Roma, 26 Novembre 2020.
L'emergenza sanitaria da COVID-19 da mesi sta costringendo migliaia di persone alla permanenza in casa perchè malate, in quarantena o auto-isolamento.
A fronte di uno stato di evidente necessità crediamo sia necessaria un'assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni coinvolte nella gestione di un bene primario come l'acqua e dell'azienda che garantisce il servizio al fine di attivare con immediatezza interventi urgenti e risolutivi per scongiurare l'aggravarsi dell'emergenza sociale e sanitaria.
Sono molti i cittadini che non hanno accesso all'acqua perchè hanno subito il distacco della fornitura idrica da parte di ACEA per pochi euro di morosità o perché rientrano nelle situazioni individuate dal famigerato art. 5 del Decreto Lupi.
Un esempio per tutti è la gravissima vicenda delle case ATER di Tor Bella Monaca che si protrae da mesi.
Chiediamo, dunque, ai Sindaci di assumere le seguenti proposte:
- il riallaccio tutte le utenze domestiche disalimentate;
- il blocco dei distacchi del servizio e l'applicazione della tariffa agevolata alle utenze domestiche fino al termine dello stato di emergenza;
- l’esenzione del pagamento per gli utenti che abbiano perso reddito da lavoro con un ampliamento dei criteri già previsti nella disciplina del Bonus idrico.
Vi chiediamo, pertanto, di pubblicare la convocazione delle Conferenze dei Sindaci sia sul sito dell'ATO 2 Lazio Centrale-Roma che su quello della Città Metropolitana di Roma Capitale.
Roma, 26 Novembre 2020.
Coordinamento Romano Acqua Pubblica