Oggi, venerdì 29 maggio, si è svolta l'Assemblea degli Azionisti di ACEA.
Fridays For Future Roma e Coordinamento Romano Acqua Pubblica erano in piazza per ribadire che è urgente una gestione responsabile sia a livello ambientale (riduzione perdite delle reti) che sociale (tariffa agevolata per l'emergenza sanitaria, stop ai distacchi, stop ai rincari delle bollette). A questo link un video dell'azione.
L'Assemblea degli Azionisti costituisce un'occasione in cui, in teoria, si dovrebbero discutere le strategie aziendali e definire le scelte di fondo sulla gestione di servizi pubblici essenziali.
Invece, a causa delle restrizioni imposte per l'emergenza sanitaria, l'assemblea si è svolta a porte chiuse, e quindi, ancor di più degli anni scorsi, si è trattato di un rito in cui sostanzialmente ratificare decisioni già prese.
A conferma di ciò ci sta anche la modalità con cui ACEA ha risposto ai suoi azionisti che hanno diritto a porre domande sul bilancio e sui vari punti all'ordine del giorno.
Questo è il quarto anno che il Coordinamento Romano Acqua Pubblica partecipa all'Assemblea in collaborazione con Fondazione Finanza Etica proprio con l'obiettivo di rendere più trasparente la gestione e denunciare le criticità della strategia aziendale.
Quest'anno siamo totalmente insoddisfatti delle risposte date alle nostre domande visto che sono state quanto mai incomplete ed evasive.
Ci teniamo anche a stigmatizzare questo comportamento che conferma la scarsa volontà dell'azienda di fornire informazioni chiare e complete sulle proprie iniziative.
D'altronde è sempre più evidente come l'obiettivo prioritario sia la remunerazione degli azionisti anche se a scapito dei servizi resi alla collettività.
Quest'anno siamo totalmente insoddisfatti delle risposte date alle nostre domande visto che sono state quanto mai incomplete ed evasive.
Ci teniamo anche a stigmatizzare questo comportamento che conferma la scarsa volontà dell'azienda di fornire informazioni chiare e complete sulle proprie iniziative.
D'altronde è sempre più evidente come l'obiettivo prioritario sia la remunerazione degli azionisti anche se a scapito dei servizi resi alla collettività.
Quest'anno i dividendi ammontano a circa 165 milioni di euro, addirittura il 10% in più rispetto all'anno scorso.
Un dato che fa rabbrividire se contestualizzato con l'attuale situazione di estrema difficoltà economica e sociale che vivono milioni di persone.
Un dato che fa rabbrividire se contestualizzato con l'attuale situazione di estrema difficoltà economica e sociale che vivono milioni di persone.
Fa rabbrividire anche perchè è la stessa ACEA ad affermare che le perdite globali della rete idrica dell'ATO 2 del Lazio sono pari al 44%, ossia di 100 litri immessi in rete 44 L si perdono.
E' scandaloso che la soluzione individuata da ACEA per far fronte ad un'eventuale nuova emergenza idrica sia la costruzione di impianti di potabilizzazione del Tevere e non l'avvio di un grande piano di ristrutturazione degli acquedotti.
Il primo impianto, quello di Grottarossaa è stato ultimato a fine del 2018 con un costo di circa 10 milioni di euro e all'occasione distribuirà acqua “potabilizzata” del Tevere a 350.000 cittadini romani.
Un secondo impianto è in fase di progettazione ma, a domande precise effettuate in Assemblea degli Azionisti, ACEA ha risposto in maniera evasiva sulla sua portata (quanti abitanti servirà?) e sui costi.
Le notizie pubblicate sul alcuni media parlano di una portata di 2.500 L/s, ossia 5 volte maggiore di quello di Grottarossa, e quindi con un'utenza potenziale pari a 1,75 milioni di persone.
Un secondo impianto è in fase di progettazione ma, a domande precise effettuate in Assemblea degli Azionisti, ACEA ha risposto in maniera evasiva sulla sua portata (quanti abitanti servirà?) e sui costi.
Le notizie pubblicate sul alcuni media parlano di una portata di 2.500 L/s, ossia 5 volte maggiore di quello di Grottarossa, e quindi con un'utenza potenziale pari a 1,75 milioni di persone.
In questo modo ACEA si garantirebbe di poter distribuire acqua ad oltre 2 milioni di romani con un investimento ridottissimo rispetto a quello che dovrebbe fare per riparare le perdite.
Essendo nota la “scarsa” qualità dell'acqua del Tevere come non essere preoccupati di quella che potrebbe uscire prossimamente dai nostri rubinetti?
Essendo nota la “scarsa” qualità dell'acqua del Tevere come non essere preoccupati di quella che potrebbe uscire prossimamente dai nostri rubinetti?
D'altronde l'obiettivo di questo sistema di gestione è la massimizzazione del profitto e non la garanzia di un servizio essenziale alla vita.
In conclusione ribadiamo le nostre richieste:
Più in generale chiediamo alla Sindaca di Roma Capitale e a tutta l'Amministrazione Capitolina di mettere in campo tutte le iniziative utili per richiedere al Governo e ad ARERA:
Roma, 29 Maggio 2020.
Coordinamento Romano Acqua Pubblica