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martedì 28 aprile 2015

Roma 23/4 - La lunga giornata dell’acqua. La determinazione di difendere i diritti

Assemblea soci ACEA: incontro dei movimenti dell'acqua da Lazio, Campania e Toscana sotto la sede della società. Consegnata lettera agli azionisti [Guarda le foto]
La giornata del 23 aprile è iniziata con un volantinaggio degli attivisti di Diritto alla Città all’assemblea dei soci dell’Acea, consegnando agli azionisti una lettera per denunciare l'espansione della multi-utility nel Centro-Sud Italia, una gigantesca opera di fusione, che altro non è che una "vecchia" privatizzazione con un nome nuovo. La lettera ricordava inoltre che i dividendi promessi per quest'anno si nutrono dell’acqua che viene sottratta ai cittadini.
Ha destato sconcerto la risposta del presidente dell’Acea Ato2, Paolo Saccani, che agli slogan “No a profitti sull’acqua” e “Diritto all’acqua”, ha dichiarato di “pensarla in modi diverso”. Acea Ato2, posseduta da Acea S.p.A. al 99,9%, vìola, infatti, ogni giorno questo diritto stato sancito dall'ONU, effettuando migliaia di distacchi idrici, mentre arrivano bollette sempre più salate che frutteranno ad Acea più di 50 milioni di euro di incasso nel solo 2015..
Mentre i soci Acea stavano chiusi a discutere di profitti in una sede lontana e blindata, si è svolta una partecipatissima assemblea pubblica del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua sotto la sede principale dell’Acea con la presenza di lavoratori dell’Acea e di Publiacqua di Firenze, di amministratori locali e comitati del Lazio, Toscana e Campania, e di cittadini che hanno sperimentato in prima persona il distacco dell’acqua. Si è parlato della qualità del servizio e degli investimenti, della tutela della risorsa idrica e dell'ambiente, della garanzia del diritto all'acqua violato quotidianamente dagli aumenti tariffari e dai distacchi.
Uscendo dai confini nazionali, è stato ricordato l’accordo dell’Acea con la Mekorot, società idrica israeliana che si è macchiata di gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani, sottraendo acqua illegalmente dalle falde palestinesi per fornirla alle colonie israeliane. Diverse aziende nel mondo hanno già interrotto le loro collaborazioni con la Mekorot, ma Acea S.p.A. non sembra sensibile alle violazioni di diritti umani.
A seguire gli amministratori locali e i comitati si sono dati appuntamento sotto la regione Lazio, per chiedere l'attuazione della Legge Regionale n. 5, contestando le diffide a cedere i propri impianti ricevute da diversi comuni laziali.
La giornata segnala una determinazione a continuare a difendere il diritto all’acqua. È stata annunciata una mobilitazione nei confronti del Comune di Roma nei prossimi mesi. E a giugno, in occasione del quarto anniversario del referendum, per far valere la volontà di milioni di sì per l'acqua pubblica.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

sabato 31 maggio 2014

Acea bene comune: siamo tutti consiglieri!


Presidiamo l'assemblea dei soci di Acea SpA
Giovedì 5 giugno ore 9.30 presso “La Fornace”
Centrale di Tor di Valle, Via dell'equitazione 32

Da mesi assistiamo ad un botta e risposta tra l'amministrazione Acea e il suo primo azionista, il Comune di Roma, tutto incentrato su ipotetici cambiamenti nei vertici aziendali, tra rimpalli di nomi e ricerca di alleanze tra il Campidoglio e i maggiori azionisti privati: Suez e Caltagirone.

Da questo dibattito sono però assenti troppe questioni cruciali: il progressivo peggioramento del servizio a fronte dell'aumento dei dividendi di azionisti e manager, i distacchi che lasciano a secco intere famiglie per poche decine di euro di morosità, i depuratori sequestrati e non funzionanti, appalti esterni “poco chiari”... e l'elenco è ancora lungo.

A noi quindi non interessa il vertice, ma la base: quei milioni di persone che hanno detto sì all'acqua pubblica e che hanno diritto all'accesso ad un acqua pubblica e di qualità.

Per questo in occasione dell'assemblea dei Soci di Acea SpA consegniamo provocatoriamente agli azionisti il “nostro” Curriculum, perché l'Acea che vogliamo è non solo pubblica, ma partecipata da cittadini e lavoratori e libera da logiche di profitto.

Per questo stiamo promuovendo con altre realtà cittadine la campagna “de-Liberiamo Roma”: quattro delibere di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione di Acea, l'uso sociale del patrimonio immobiliare abbandonato, la scuola pubblica e la finanza sociale. 

Per liberare Roma dalla speculazione privata, utilizzando invece le sue molteplici ricchezze per la collettività.

Partecipa alla campagna "siamo tutti consiglieri!": 






mercoledì 5 febbraio 2014

Report assemblea "in difesa dei territori" - 31 gennaio

Venerdì 31 si è conclusa la tre giorni di presidio permanente sotto la Regione Lazio per l'Acqua pubblica e i Beni Comuni.
E' stata un'occasione di mobilitazione e incontro che è riuscita a sfidare con determinazione le intemperie, in cui la presenza degli attivisti è stata continua anche di notte.
Un ringraziamento quindi a tutte e tutti per l'impegno profuso, sapendo che questa è stata una tappa e che le prossime settimane, fino alla scadenza dei tempi di approvazione della legge (25 marzo), saranno altrettanto intense.
Attraverso gli articoli pubblicati in questi giorni è possibile ripercorrere la tre giorni:
29 gennaio. Apertura del presidio con musica, cibo e interventi di amministratori e comitati. Guarda il video
30 gennaio mattina. "Diritto all'acqua per tutte e tutti", presidio sotto Acea. Leggi il comunicato stampa "Roma- I movimenti licenziano i vertici di Acea"
30 gennaio pomeriggio. Presidio dei comitati acqua territoriali e incontro con l'Assessore all'ambiente Fabio Refrigeri. Leggi il breve resoconto e guarda i video.
In tale incontro i comitati sono venuti a conoscenza di una delibera di giunta, con data 28 gennaio, sulla quale i comitati hanno reso pubblica la propria posizione con un comunicato diffuso ieri. Leggi il comunicato sulla delibera di giunta n°40
31 gennaio - chiusura presidio e assemblea pubblica in difesa dei territori

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Report assemblea "in difesa dei territori" - 31 gennaio

L'assemblea conclusiva della tre giorni di presidio permanente, svoltasi lo scorso 31 gennaio, ha visto un'ampia partecipazione, anche se parzialmente penalizzata dalla situazione meteorolgica che ha impedito a diverse realtà del Lazio di raggiungere Roma.
Una breve introduzione ha riguardato il senso della tre giorni di presidio, quello cioè di dare una spinta all'iter di approvazione della legge regionale n°31 per una gestione pubblica e partecipata dell'acqua. L'approvazione della legge rappresenterebbe infatti non solo un successo concreto per il movimento dell'acqua, ma,  ponendo un servizio pubblico come l'acqua fuori dal mercato, rappresenterebbe anche un passo in avanti per la difesa degli altri servizi pubblici locali.
Da questa riflessione l'idea di concludere il presidio con un'assemblea aperta in cui affrontare le altre vertenze che si muovono nel Lazio.

Dagli interventi è emersa chiaramente come la reciproca comunicazione e l'intreccio delle vertenze possano rafforzare tutti i percorsi in campo. Alcune questioni sono già di fatto trasversali, come l'attacco ai diritti fondamentali (acqua, salute, etc..) attraverso l'erogazione di acqua inquinata o la pratica dei distacchi idrici, così come attraverso la gestione dei rifiuti.
Il tema del reperimento delle risorse economiche è un altro tema con il quale tutte le vertenze si trovano a dover fare i conti, anche contrastando le risposte solitamente fornite dalle istituzioni, come la vendita del patrimonio pubblico. Dalle varie vertenze emergono quindi parole d'ordine comuni che vanno dalla partecipazione dei cittadini nelle decisioni sui beni comuni, al contrasto alle regole di mercato che dominano le gestioni privatistiche di servizi e territori.

E' stato riportato come, intorno a questi ragionamenti, sia stia costruendo a Roma una campagna coordinata tra varie vertenze che affronti in modo complessivo la questione del "pubblico" e dei diritti fondamentali, anche attraverso la proposta di delibere comunali di iniziativa popolare (prossima riunione martedì 4).
E' emerso come un approccio simile sarebbe utile anche a livello regionale, sulla base del naturale intreccio non solo dei temi, ma anche dei territori (es. a Viterbo arrivano i rifiuti di Roma). In questo senso il contrasto al piano regionale rifiuti costituisce una battaglia sia pratica (rischi ambientali legati agli inceneritori) che simbolica, che può trovare connessioni anche con le proposte di ripubblicizzazione su cui si sta lavorando (AceaAto2), attraverso analoghe proposte su AMA.

Con l'idea di lavorare nella direzione di rafforzare l'intreccio tra le varie vertenze a livello regionale si è deciso di attraversare i prossimi appuntamenti già in calendario, sfruttando tali occasioni di incontro per proseguire i ragionamenti avanzati nel corso dell'assemblea. L'obiettivo di medio periodo è infatti quello di costruire parole d'ordine e appuntamenti comuni, che passino anche attraverso pratiche di riappropriazione simbolica di beni e servizi (es. azioni su distacchi idrici, su servizi sanitari, etc..).


Al momento gli appuntamenti condivisi sono:

15 febbraio:
mattina - Assemblea su campagna di contrasto alla vendita del patrimonio pubblico
pomeriggio - Corteo a Ponte Galeria per la chiusura dei CIE

23 febbraio
Corteo a Massimina contro il nuovo piano regionale rifiuti

1-2 marzo
Assemblea nazionale dei Movimenti per l'Acqua


Da qui alla fine di marzo saranno inoltre organizzate altre iniziative in Regione dato che il termine di approvazione per la legge sull'acqua scade il 25 marzo.
Tali appuntamenti potranno essere ulteriori occasioni di convergenza.

FOTO dei tre giorni di presidio:
1 - Presidio Regione Lazio e Assemblea
2 - Presidio Acea