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giovedì 27 agosto 2015

Le realtà sociali del Rialto sotto sgombero dal comune di Roma



“Riacquisizione dello spazio”, questa la volontà espressa dal Comune di Roma per gli spazi del Rialto-San Ambrogio, utilizzate da diverse associazioni e realtà sociali da oltre 10 anni.
Un processo di confronto iniziato con il comune di Roma per l'utilizzo a fini sociali che oggi il Comune chiude, nonostante le garanzie date a fine Giugno dallo stesso assessorato al Patrimonio.

I movimenti sociali e le forme di partecipazione popolare alla vita della città, le esperienze e la memoria  di una cultura critica e antiliberista, queste sono le ricchezze delle nostra città. Di contro c'è la speculazione, la privatizzazione e l'impoverimento. Il comune del Sindaco Marino sta con i predatori. Cancella e soffoca le esperienze come quella del teatro Valle bene Comune, SCUP, Angelo Mai, Cinema America ecc ecc.

In buona sostanza per i primi di Settembre il Comune di Roma prevede di sgomberare e prendere lo stabile per fare cassa visto la posizione favorevole. Ancora una volta la Giunta Marino si fa scudo del debito della Capitale per giustificare la svendita del patrimonio pubblico sul mercato a scapito di qualsiasi utilizzo sociale.

Il Rialto ha rappresentato e rappresenta una delle più felici ibride esperienze di socialità della Città. Qui hanno trovato modo di incontro ed organizzazione esperienze come la campagna referendaria sull'acqua bene comune, qui è nata la lista per le elezioni europee L'Altra Europa con Tsipras, qui si custodisce e si tramanda la memoria dei canti di lotta operaia e partigiana, qui sono state prodotte e coordinate le quattro delibere per Roma, qui si sperimentava cultura alternativa e teatro moderno.

Le realtà interessate dallo sgombero sono mesi che stanno cercando un dialogo e una soluzione incontrando alla fine solo un muro di gomma da parte dell'Assessore Cattoi e, in generale, dalla giunta Marino.
Ribadiamo con determinazione che la gestione scellerata, tesa a far pagare il peso del debito capitolino alla cittadinanza e alle realtà  sociali, è per noi dannosa e pericolosa.
Inoltre risulta priva di una qualunque lungimiranza e disegno per la vita di Roma, se non quello dell'annientamento delle espressioni di partecipazione e democrazia di questa città.

Chiediamo con forza la sospensione dei procedimenti amministrativi per poter chiarire la situazione e comprendere quali prospettive e soluzioni questa amministrazione prevede.
Ci uniamo a tutti i cittadini, realtà sociali e politiche, che stanno richiedendo a gran voce che la giunta si confronti sul futuro della città di Roma, che blocchi la svendita del patrimonio pubblico e la privatizzazione dei servizi.

Il nostro compito è quello di non lasciare che questa ricchezza si disperda o venga cancellata. Non permetteremo che questo scempio avvenga nel silenzio e nell'indifferenza.

Le associazioni del Rialto San Ambrogio

venerdì 13 marzo 2015

Gli spazi sociali sono una risorsa e non si toccano




Un centinaio di precari, studenti, disoccupati e attivisti dei centri sociali e della rete per il Diritto alla Città si sono presentati all'Assessorato al Patrimonio per incontrare l'Assessore Alessandra Cattoi.

Al loro arrivo peró le porte sono state sbarrate e gli impiegati si sono chiusi dentro rifiutando qualsiasi contatto.
È stato perciò occupato simbolicamente l'ingresso dell'assessorato. Si pretendeva questo incontro dopo una serie di impegni che l'assessorato si era assunto nei confronti degli stessi a cui non ha mantenuto fede.
Infatti negli incontri precedentemente svoltisi l'assessore si era assunto impegni e responsabilità che ha uno dopo l'altro disatteso, proponendo scuse e mentendo consapevolmente rispetto alle soluzioni possibili e sugli atti firmati dallo stesso assessorato.

Dopo ore di attesa l'unica risposta che si riesce a ricevere è che "la segretaria si sta sinceramente impegnando" ma non si riesce a contattare l'assessore ne nessuno che possa assumersi una qualche responsabilità politica.
Questa è caratteristica ormai costante del Comune della giunta Marino, che non affronta la propria incapacità politica, nascondendosi dietro la burocrazia e di un'amministrazione impantanata, piegandosi in modo subalterno a banche e Corte dei Conti.

Riteniamo che questa giunta e il suo sindaco sono distanti dalle esigenze dei territori e di quella città che ogni giorno lottano per resistere alla crisi, alla violenza dei poteri forti.

La giornata si chiude con l'impegno a non procedere con alcuno sgombero e con la data per un incontro, il 24 marzo ore 10 in Campidoglio, con Decina, Cattoi, Granieri, Nieri, Panecaldo, Peciola, Giansanti, Caprari.

Saremo attenti, non sarà un assessore impotente o una giunta che non sa fare politica a distruggere e mettere a rischio percorsi reali, radicati in questa città da decenni, esperienze che ogni giorno combattono la crisi!

Roma, 13 marzo 2015.

Rete per il Diritto alla Città
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mercoledì 11 febbraio 2015

CS Diciamo No al tentativo di chiusura del Rialto Santambrogio


Diciamo No al tentativo di chiusura del Rialto Santambrogio


In data 28 Gennaio il Dipartimento Patrimonio, Sviluppo e Valorizzazione di Roma Capitale ha inviato a tutte le realtà che hanno sede al Rialto Santambrogio una lettera di recupero coatto dell'immobile, concedendo 30 giorni per “abbandonare” la struttura. Una vera e propria intimidazione atta allo sgombero di uno spazio legalmente assegnato e per ciò tutelato nella sua attuale destinazione d’uso a scopi sociali e culturali.

La motivazione addotta dal Dipartimento Patrimonio fa riferimento ad una non chiara riunificazione degli spazi con la contigua Sovrintendenza. Ciò assume i contorni di una mistificazione della realtà, se si legge alla luce della delibera attualmente in discussione in assemblea capitolina, con cui la stessa Amministrazione mette in vendita un cospicuo numero di immobili tra cui anche il complesso monumentale del Sant'Ambrogio della Massima.

Intendiamo denunciare con forza come questo atto si pone l'obiettivo di cancellare un luogo pubblico, non statale, centro di sperimentazione culturale e sociale e per tanto svincolato dal mero fattore economico.

Ci spiace anche dover rilevare come questa vicenda non sia isolata, ma si inserisca in una serie di analoghi provvedimenti che stanno colpendo altri spazi sociali della capitale.

Ci teniamo anche a sottolineare come negli anni centinaia tra artisti, performer, compagnie teatrali, organizzazioni culturali, musicisti e scrittori hanno potuto cimentarsi e crescere grazie a un posto come il Rialtoccupato e il Circolo Gianni Bosio. Così come è importante segnalare che l'immobile di Via Sant'Ambrogio n.4 è ancora oggi sede dell'Associazione Acqua Bene Comune Onlus struttura organizzativa del Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua che tra il 2010 e il 2011, insieme ad un'ampia coalizione sociale, ha promosso i referendum per l'acqua pubblica svolti il 12 e 13 giugno 2011. Gli spazi occupati da codesta realtà sono stati sede legale del Comitato Promotore per il Sì ai Referendum per l'Acqua Pubblica, un'esperienza di straordinaria partecipazione democratica che ha portato a far esprimere 27 milioni di cittadini a favore di una gestione pubblica dell'acqua e dei servizi pubblici locali.

Ora è evidente che questi sono valori sociali e democratici che andrebbero non solo tutelati ma incentivati da chi ha l'onere di gestire la cosa pubblica, come si chiede da tempo alla politica capitolina.

Lo stabile del Sant’Ambriogio della Massima ospita dal 2000, tramite legittima Ordinanza del Sindaco n.29 e n.30, l’Associazione Culturale Rialtoccupato e numerose altre associazioni che nel tempo hanno utilizzato e ne utilizzano gli spazi.

Una storia particolarmente complessa: una chiusura tramite sequestro preventivo operato nel marzo 2009 e durata 5 anni, a cui sono seguiti tre processi penali con nove capi di imputazioni e altrettante assoluzioni culminate col dissequestro ordinato dal Tribunale di Roma il 19 Febbraio 2014; l'inefficienza della Amministrazione capitolina incapace fino adesso di attuare una delibera vigente del 2004 che prevede il trasferimento delle associazioni tutte presso l'ex autoparco dei Vigili Urbani di Viale delle Mura Portuensi, comportando oggi una situazione che va chiarita e non demandata a tecnicismi amministrativi o ad altri organi repressivi dello stato.

Per queste ragioni non intendiamo rassegnarci al diktat dell'amministrazione e abbiamo richiesto un incontro urgente con il Sindaco Marino e l'Ass.re al Patrimonio Cattoi al fine di individuare una soluzione positiva a tale questione e dare attuazione all’iniziativa intrapresa 10 anni fa per la valorizzazione di questa esperienza di socialità. Annunciamo sin da subito che qualora non ci fossero riscontri in tempi brevi siamo pronti a mobilitarci e a mettere in campo una campagna di sensibilizzazione e informazione.

Roma, 11 Febbraio 2015


Associazione Rialtoccupato, Ass. ARCI Roma, Circolo Gianni Bosio, Associazione Acqua Bene Comune Onlus, Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, Associazione per il Rinnovamento della Sinistra, Associazione Trasform! Italia, Forum Ambientalista, Associazione STALKagency, I.I.C.A. - Istituto Internazionale Consumo e Ambiente, AUSTEL - Associazione Utenti Servizi Telefonici, ADP - Associazione Diritti Pedoni di Roma e Lazio, Cammina Citta’ - Federazione Italiana Diritti Pedoni e Salvaguardia Ambiente, Associazione Attac Italia.