sabato 27 novembre 2010

COMUNICATO STAMPA


La Commissione Europea chiarisce: l'acqua in 128 comuni italiani è fuorilegge

E' servito l'intervento deciso della Commissione Europea per fare chiarezza sulle mancate deroghe per l'arsenico per 128 comuni italiani. Questa mattina il comitato acqua pubblica di Aprilia ha ricevuto la risposta ad alcuni quesiti dalla Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea: dove è stata negata la deroga vige oggi il valore di legge di 10 microgrammi litro. Dunque quanto stabilito dal sindaco di Velletri – che ieri ha emesso un'ordinanza che autorizza l'erogazione dell'acqua con contenuto di arsenico fino a 20 microgrammi/litro – e quanto affermato da Acqualatina sul proprio sito e cioè che ad oggi rimane ancora vigente il limite della precedente deroga a 50 μg/L- non rispetta le indicazioni, vincolanti, della Commissione Europea.
I comitati acqua pubblica di Aprilia e di Velletri chiedono che vi sia un intervento deciso delle autorità nazionali e comunitarie, per far rispettare ai gestori della provincia di Roma, Acea Ato 2, e di Latina, Acqualatina, i limiti di legge per la tossicità dell'acqua, a garanzia della salute della popolazione. Deve essere chiaro per tutti che dal 28 ottobre scorso, data della decisione della Commissione Europea, il limite nel Lazio per l'arsenico è di 10 microgrammi/litro.
I comitati denunciano la mancata azione delle Asl interessate, che, di fronte a questo grave problema, hanno chiesto al Ministero della salute delucidazioni sul significato di “acqua non potabile”. Le Asl non solo forse dimenticano che la definizione di acqua potabile è ben chiara nella legge 31 del 2001, quadro normativo ben conosciuto dalle autorità sanitarie, ma che la responsabilità del controllo della qualità dell'acqua è dell'ente gestore insieme alle aziende ASL stesse, mediante controlli di routine e controlli di verifica.
I comitati invitano i gestori a comunicare immediatamente i punti di distribuzione di acqua potabile nei comuni interessati dalla mancata deroga, anche per bloccare eventuali speculazioni da parte delle multinazionali delle acque minerali. Vogliamo ricordare, in questo senso, che l'uso delle acque minerali ha un impatto estremamente negativo sull'ambiente e impoverisce le falde acquifere.
Pertanto i gestori devono garantire a tutta la popolazione acqua di qualità e perfettamente potabile, con investimenti adeguati, finalizzati al rinnovo e alla manutenzione delle reti idriche.
Saremo in piazza sabato 4 dicembre dalle ore 11 a Roma in piazza SS Apostoli, durante la “giornata di mobilitazione nazionale per l'acqua pubblica e per la richiesta di moratoria sulle scadenze del Decreto Ronchi”, con spazi informativi.

Roma, 27 novembre 2010