Il coordinamento romano acqua pubblica denuncia con forza l’operato di Acea ATO2 nei confronti delle/i cittadine/i-utenti a cui viene tolta l’acqua per morosità. Un’operazione studiata a tavolino che sta coinvolgendo tutte le città dell’ATO2.
Tra le ultime segnalazioni ricevute è emblematica quella di un'utente che, non avendo provveduto a saldare una fattura di 80 euro dopo aver ricevuto un solo sollecito, ha denunciato il taglio del servizio idrico e l'asportazione del contatore dell'acqua, non preceduti da alcun avvertimento. Acea ha lasciato per 3 giorni senza acqua una famiglia, nella quale vive una bambina di TRE anni, per una morosità di 80 euro!
Ancora una volta è palese la lesione del diritto all'accesso all'acqua, messa in pratica anche da società miste pubblico-privato, che antempongono il profitto al diritto dei cittadini, ignorando completamente il risultato referendario dello scorso 12 e 13 giugno e continuando ad applicare tariffe che comprendono ancora la remunerazione del capitale investito, abrogata proprio dai referendum.
Il coordinamento romano acqua pubblica, dopo aver ricevuto da più cittadine/i segnalazioni e richieste di aiuto, si attiverà quanto prima nei confronti di Acea e dei suoi amministratori affinché quanto sancito da 26 milioni di sì non rimanga inapplicato.
L'acqua è un bene comune e deve essere garantita a tutti almeno nel quantitativo minimo vitale, pari a 50 litri giornalieri.
Il percorso di ripubblicizzazione avviato a Napoli non rimarrà un caso isolato.