Ai nobilissimi messeri e alle dame della Nobilissima città di Roma,
il Comitato per la Pubblica Acqua invita tutti della Città e del felicissimo contado, gente di lettere e di toga, mercandanti e artieri d'ogni arte, a rendere pubblica la propria indignazione per la mancante applicazione della popolare volontà espressa il passato 12 e 13 giugno, quando il popolo tutto scelse per la pubblica e partecipata gestione del più prezioso dei beni comuni, l'acqua.
Le decisioni dei padroni dell'acqua ingannano un popolo intere, defraudano le genti con scombinate economiche manovre suggerite loro da Banchi Centrali Europei e esercitate da filibustieri, quali Messer Francisco Gaetano Caltagirone, che si fan padroni del bene d'ognuno.
Per questo e per molto altro siamo qui a demostrare la nostra irritazione, e decidiamo anco noi in questa data tutta para, di occupare un pezzo di borgo per dir loro:
Rispettate al volere popolare!
Applicate il passato referendum!
Via le gabelle private dall'acqua!
Su acqua e democrazia indietro non si può tornare!
Le genti di Roma e di tutte le province lo diranno ancora fortemente il 26 novembre prossimo venturo in una grande demostrazione, qui, ove il nostroNobile Popolo trova la sua Capitale.
Similmente alla 3 del meriggio di venerdì 11-11 delle forme di vita multicefali e multiformi, dette Draghi Ribelli, saranno dianzi alla sede del Ministero dei Dobloni e del Tesoro, in via XX Settembre, per reclamare il pagamento di codesta crisi da parte degli avari ricchi, e non della Fiera Plebe
