Si è da poco conclusa l'assemblea di #Acea S.p.A., alla quale abbiamo partecipato come #azionisticritici.
Alle nostre domande puntuali, tra cui quelle riguardanti il #Teveredabere, sono state date risposte evasive e ideologiche. Per questo siamo #azionisticritici tutto l'anno e non solo oggi!
L'Amministratore delegato Donnarumma nel suo intervento iniziale ha dichiarato che il settore regolato è un importante business perché gli investimenti sono remunerati: in pratica ammettendo pubblicamente il mancato rispetto dei #referendum2011. Gli ha poi fatto eco la Sindaca Virginia Raggi, in qualità di socio di maggioranza, che si è complimentata con il management #Acea per gli straordinari risultati, in particolare per il record degli utili, confondendo forse la stella dell'acqua pubblica con quella del profitto privato.
Da parte nostra abbiamo chiesto conto degli investimenti effettuati, in particolare di quello riguardante il potabilizzatore dell'acqua del Tevere, del ruolo di Acea nell'indebitata Gori, e del contenzioso in atto sul lago di Bracciano, definito da Acea un "asset" aziendale da difendere. La Presidente si è lamentata per la complessità delle domande poste, e infatti l'AD Donnarumma ha risposto in modo evasivo, senza nascondere la stizza per la messa in discussione delle scelte fatte.
Nello specifico ha negato che gli utili dell'Area idrico finanzino anche altri settori, senza spiegare quindi la discrepanza di circa 114 milioni di Euro che emerge dal bilancio, e ha confermato l'interesse a rafforzare il ruolo di Acea al di fuori del Lazio, assorbendo crediti e debiti della Gori, questi ultimi particolarmente rilevanti.
Ma le risposte più interessanti sono legate ancora una volta all'acqua come risorsa preziosa per l'ambiente e per l'uomo.
L'AD ha confermato che sono stati spesi circa 7 milioni di euro per la realizzazione del potabilizzatore dell'acqua del Tevere, e che ogni anno questo costerà 1,5 milioni di euro in manutenzione. Stizzito ha precisato che questa fonte sarà esclusivamente emergenziale… purtroppo anche il Lago di Bracciano doveva essere emergenziale, ma è diventata strutturale per anni, mentre oltre il 40% dell'acqua veniva dispersa attraverso le perdite di rete, come continua ad avvenire con percentuali di poco inferiori.
Sulle perdite ha confermato la "visione Acea", riportata già in altri documenti, per cui il massimo contenimento delle perdite idriche non è un obiettivo ragionevole, e non ha dunque preso alcun impegno in tal senso né risposto con una percentuale chiara che indicasse qual'è, per l'azienda, il tasso di perdita idrica "ragionevole".
Infine, sul contenzioso relativo al lago di Bracciano Donnarumma ha avuto il coraggio di rivendicare il ruolo di Acea nel proteggere l'ecosistema del lago, negando l'impatto dei prelievi Acea sull'abbassamento del livello e confermando l'opposizione alla determina regionale che impone il fermo condizionato alle captazioni dal lago; ha inoltre aggiunto che non è stata presa alcuna precauzione (fondo rischi) nell'eventualità che il Tribunale delle Acque bocci il ricorso di Acea Ato2 S.p.A., determinando quindi la perdita di quello che l'azienda ha definito un asset strategico, che ammonterebbe a diversi milioni di euro.
Oggi abbiamo dunque assistito all'incapacità, o mancanza di volontà, di rispondere alle domande da noi poste sia in forma scritta che orale.
Ci auguriamo che parte della stampa che diligentemente diffonde le veline di Acea abbia l'intelligenza e la curiosità di indagare sulle questioni poste e più in generale su una gestione i cui vertici sono oggi indagati o in stato d'arresto.
Noi continueremo a farlo, a partire dall'operazione #Teveredabere