Il nostro giudizio sulle scelte di politica economica e sociale portate avanti dal governo Draghi è fortemente negativo.
In particolare riteniamo che l’impianto e la filosofia di fondo che muove la Legge di stabilità siano profondamente sbagliati e non in grado di dare risposte ai problemi che emergono nel Paese, procedendo in una direzione contraria rispetto ad un’idea di costruzione di un nuovo modello produttivo e sociale, capace di creare sviluppo di qualità, nuova e buona occupazione, redistribuzione del reddito e inclusione sociale, oltre a non mettere in campo azioni efficaci per una giusta transizione ecologica e per contrastare i cambiamenti climatici. La manovra sta in un asse di coerenza con l’impostazione di fondo del PNRR, e cioè quello di pensare al mercato, al suo sostegno e alla sua creazione, non solo come regolatore dell’economia ma, nonostante le evidenze note da anni, anche come la soluzione di tutte le problematiche della società. Da qui, non casualmente, procede l’intenzione di promuovere una nuova ondata di privatizzazione dei servizi pubblici, come è ben esemplificato nei provvedimenti collegati alla Legge di stabilità, a partire dal DDL Concorrenza.
Questo provvedimento risulta ispirato da un’evidente ideologia in cui la supremazia del mercato diviene dogma inconfutabile, si pone l’obiettivo di chiudere il cerchio sul definitivo affidamento al mercato dei servizi pubblici essenziali ed è in perfetta continuità con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza il quale punta a realizzare una vera e propria “riforma” nel settore idrico fondata sull’allargamento del territorio di competenza di alcune grandi aziende multiservizio quotate in Borsa.
E’ proprio dal combinato disposto tra PNRR, DDL sulla concorrenza e decreto semplificazioni (poteri sostitutivi dello Stato) che il Governo intende mettere una pietra tombale sull’esito referendario svilendo strumenti di democrazia diretta garantiti dalla Costituzione.
Altro provvedimento collegato alla legge di Bilancio è un DDL per l’attuazione dell’Autonomia Differenziata che determinerebbe una lesione alla garanzia di esigibilità dei diritti universali, sociali e politici su tutto il territorio nazionale e alle medesime condizioni rendendo, dunque, impraticabile la realizzazione dei principi a nostro avviso fondamentali e relativi a: la tutela dell’integrità e qualità delle risorse idriche; la garanzia della loro natura pubblica e non mercificabile; l’effettivo riconoscimento del diritto all’accesso all’acqua in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale; la gestione pubblica del servizio idrico integrato.
Siamo convinti che Legge di stabilità, DDL Concorrenza e Autonomia Differenziata creeranno più diseguaglianze e porteranno a più privatizzazioni negando, di fatto, i diritti fondamentali.
Risulta necessario mettere uno stop a questa prospettiva, pertanto, come Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ci sentiamo impegnati a sostenere e parteciperemo alle mobilitazioni programmate in occasione dello sciopero generale promosso da CGIL e UIL per il 16 dicembre a Roma, Milano, Bari e Cagliari.
14 Dicembre 2021.
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua