Per l'acqua. con tutti. Per tutti
sabato 26 marzo: anche Pax Christi in piazza per l'acqua bene comune
Senza acqua non c’è vita, e il diritto all’acqua è “universale e inalienabile” (Compendio della dottrina Sociale della Chiesa). L’acqua è un bene comune e un diritto umano fondamentale. Essa non può essere messa in vendita né la sua gestione può essere improntata a criteri privatistici, come qualsiasi altra merce. Per l’acqua non valgono le regole del mercato: la domanda e l’offerta, la concorrenza, il profitto.
In molte città italiane dove la gestione privatizzata da parte di società multinazionali è già in atto, per tacere di disastrose esperienze analoghe in altre parti dell’Europa e del mondo i cittadini hanno visto aumentare le bollette, in taluni casi fino al 300%; aumenti che rendono impossibile l’accesso all’acqua, in particolar modo alle fasce più deboli ed indifese: pensiamo alle famiglie monoreddito, ai pensionati, ai disoccupati. Senza contare il fatto che la prevista modernizzazione delle reti idriche, che si indica come uno dei vantaggi della privatizzazione, sarà comunque fonte di profitti e a carico della collettività.
Per contrastare questa logica mercantile, che si è andata snodando nel corso degli ultimi quindici anni, e che ha trovato la sua espressione finale all’interno del decreto Ronchi, da alcuni anni migliaia di donne, uomini, movimenti laici ed ecclesiali, amministratori pubblici, associazioni ambientaliste, forze sindacali si sono impegnati gratuitamente e in prima persona, con una mobilitazione che ha portato alla richiesta, sostenuta da 1.400.000 firme, di referendum abrogativo delle norme che accelerano la privatizzazione e commercializzazione del bene comune acqua. Richiesta che la Corte Costituzionale ha accolto, ammettendo il referendum su due dei tre quesiti proposti.
Per la prima volta, nella storia della nostra Repubblica, fra i promotori non vi sono stati partiti politici, ma ci siamo stati noi, i cittadini attivi, la democrazia della partecipazione: è, questa, una dimensione culturale importante, che dà il senso forte di una società civile che non intende farsi portare via i valori espressi nella nostra Costituzione.
Per queste ragioni Pax Christi Italia dà il suo sostegno e aderisce alla manifestazione nazionale di Sabato 26 marzo 2011 a Roma, promossa dal Comitato Referendario “2 SI’ per l’Acqua Bene Comune” e dal Forum dei Movimenti per l’Acqua.
Pax Christi Italia
Firenze, 15 marzo 2011
“Il diritto all'alimentazione, così come quello all'acqua, rivestono un ruolo importante per il conseguimento di altri diritti, ad iniziare, innanzitutto, dal diritto primario alla vita. È necessario, pertanto, che maturi una coscienza solidale che consideri l'alimentazione e l'accesso all'acqua come diritti universali di tutti gli esseri umani, senza distinzioni né discriminazioni” (Benedetto XVI, Caritas in veritate n. 27).
Per contatti
segreteria nazionale Pax Christi 055/2020375
info@paxchristi.it
http://www.peacelink.it/paxchristi/a/33591.html
sabato 26 marzo: anche Pax Christi in piazza per l'acqua bene comune
Senza acqua non c’è vita, e il diritto all’acqua è “universale e inalienabile” (Compendio della dottrina Sociale della Chiesa). L’acqua è un bene comune e un diritto umano fondamentale. Essa non può essere messa in vendita né la sua gestione può essere improntata a criteri privatistici, come qualsiasi altra merce. Per l’acqua non valgono le regole del mercato: la domanda e l’offerta, la concorrenza, il profitto.
In molte città italiane dove la gestione privatizzata da parte di società multinazionali è già in atto, per tacere di disastrose esperienze analoghe in altre parti dell’Europa e del mondo i cittadini hanno visto aumentare le bollette, in taluni casi fino al 300%; aumenti che rendono impossibile l’accesso all’acqua, in particolar modo alle fasce più deboli ed indifese: pensiamo alle famiglie monoreddito, ai pensionati, ai disoccupati. Senza contare il fatto che la prevista modernizzazione delle reti idriche, che si indica come uno dei vantaggi della privatizzazione, sarà comunque fonte di profitti e a carico della collettività.
Per contrastare questa logica mercantile, che si è andata snodando nel corso degli ultimi quindici anni, e che ha trovato la sua espressione finale all’interno del decreto Ronchi, da alcuni anni migliaia di donne, uomini, movimenti laici ed ecclesiali, amministratori pubblici, associazioni ambientaliste, forze sindacali si sono impegnati gratuitamente e in prima persona, con una mobilitazione che ha portato alla richiesta, sostenuta da 1.400.000 firme, di referendum abrogativo delle norme che accelerano la privatizzazione e commercializzazione del bene comune acqua. Richiesta che la Corte Costituzionale ha accolto, ammettendo il referendum su due dei tre quesiti proposti.
Per la prima volta, nella storia della nostra Repubblica, fra i promotori non vi sono stati partiti politici, ma ci siamo stati noi, i cittadini attivi, la democrazia della partecipazione: è, questa, una dimensione culturale importante, che dà il senso forte di una società civile che non intende farsi portare via i valori espressi nella nostra Costituzione.
Per queste ragioni Pax Christi Italia dà il suo sostegno e aderisce alla manifestazione nazionale di Sabato 26 marzo 2011 a Roma, promossa dal Comitato Referendario “2 SI’ per l’Acqua Bene Comune” e dal Forum dei Movimenti per l’Acqua.
Pax Christi Italia
Firenze, 15 marzo 2011
“Il diritto all'alimentazione, così come quello all'acqua, rivestono un ruolo importante per il conseguimento di altri diritti, ad iniziare, innanzitutto, dal diritto primario alla vita. È necessario, pertanto, che maturi una coscienza solidale che consideri l'alimentazione e l'accesso all'acqua come diritti universali di tutti gli esseri umani, senza distinzioni né discriminazioni” (Benedetto XVI, Caritas in veritate n. 27).
Per contatti
segreteria nazionale Pax Christi 055/2020375
info@paxchristi.it
http://www.peacelink.it/paxchristi/a/33591.html