Mentre è in corso la discussione nella Commissione Industria Commercio e Turismo del Senato sul decreto liberalizzazioni il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua scrive a senatori e senatrici denunciando l'ennesimo tentativo di cancellazione dell'esito dei referendum dello scorso 12 e 13 giugno.
Diversi emendamenti presentati al decreto chiedono modifiche all'articolo 25, di fatto riproponendo l'obbligo di privatizzazione nella gestione del servizio idrico integrato eliminando l'esclusione del servizio idrico integrato dall'art. 4 del Decreto legge 13/08/2011 n. 138. Inoltre si cerca di escludere dal patto di stabilità le sole società “in house”, mantenendo invece sotto i vincoli sanciti da suddetto patto l'unica vera forma di gestione pubblica: quella tramite aziende speciali e consortili. Infatti le aziende speciali che gestiscono servizi di pubblica utilità vanno escluse dal Patto perché questo impedirebbe la realizzazione di investimenti atti a garantire l'accesso dei cittadini ai servizi essenziali.
Si tratta dell'ennesimo attacco alla volontà di 26 milioni di cittadini che hanno votato per l’affermazione dell’acqua come bene comune e diritto umano universale e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto. Le stesse persone hanno votato anche la difesa dei servizi pubblici locali dalle strategie di privatizzazione.
Noi non ci stiamo, nessuna “esigenza” di qualsivoglia mercato può impunemente violare l’esito di una consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano.
Il Forum Italiano dei Movimenti per l'acqua rinnova il suo impegno in difesa del voto referendario chiedendo a tutti i senatori e alle senatrici della Commissione Industria Commercio e Turismo di prendere immediatamente posizione contro questi emendamenti ammazza-referendum e di muoversi in sintonia con la volontà del popolo italiano.
Roma, 14 febbraio 2012
Ufficio Stampa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua
www.acquabenecomune.org
www.obbedienzacivile.it