Oggi attivisti e attiviste, cittadini e cittadine della rete “Roma non
si vende” sono tornati per l'ennesima volta sotto al Campidoglio per
dimostrare la loro contarietà alla delibera 32 voluta dalla Giunta
Alemanno che mette in vendita il 21% di ACEA.
Dopo giorni in cui la maggioranza ha ripetutamente messo in pratica
forzature in Consiglio comunale, dopo aver calpestato la volontà
popolare espressa con il referendum dell'anno scorso e aver impedito ai
cittadini di entrare a seguire la discussione pubblica, abbiamo deciso
di occupare simbolicamente l'entrata del Campidoglio.
La reazione è stata assolutamente in linea con quella delle ultime
settimane e, dopo averci ignorato per due ore, hanno deciso di
sgomberare con la forza un presidio assolutamente pacifico.
Ma
l'amarezza di questa situazione ci è stata addolcita da quella che è la
notizia di oggi: il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso fatto su
tutte le forzature fatte dalla Giunta Alemanno fino ad oggi e sospende
la discussione sulla delibera 32.
Questa è una prima vittoria e sicuramente un duro colpo per la maggioranza.
Come
abbiamo più volte ribadito il cammino è ancora lungo e non non faremo
un passo indietro; anche di fronte all'eventuale approvazione di questa
delibera la battaglia continuerà sotto al Campidoglio, con tutti gli
strumenti legali ma, sopratutto, con l'informazione, la
sensibilizzazione e l'attivazione nei territori che costruiscono la
forza quotidiana di questa lotta.
Questa di oggi rappresenta una vittoria della mobilitazione messa in campo da "Roma non si vende" da tre mesi a questa parte.
L'acqua non si vende, l'acqua di difende!