lunedì 8 luglio 2013

No alla condanna a morte della tutela delle falde acquifere


Care/i,
come sapete all'interno del cosiddetto "Decreto Fare" è stata inserita una modifica dell'art. 243 del Decreto Ambientale (D.lgs 152/2006) recante "Gestione delle acque sotterranee emunte". Tale modifica è di una gravità inaudita, infatti sostanzialmente si arriva a subordinare la bonifica del sito inquinato, e quindi il relativo rischio sanitario, all'interesse economico del privato inquinatore.

Venerdì scorso come Forum dei Movimenti per l'Acqua abbiamo diffuso un comunicato stampa sulla denuncia della gravità delle modifiche apportate .

Per rafforzare la nostra azione, oltre ad ultilizzare i social network per diffondere la notizia e tutti gli altri strumenti che possiamo ritenere utili, è opportuno avviare un'azione di pressione sui parlamentari tramite l'invio di una lettera, affinchè nell'iter di conversione in legge del decreto intervengano per stralciare o almeno modificare profondamente le norme dal provvedimento. 

Il decreto è stato assegnato alle commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio e dovrà riceverà il parere di diverse altre commissioni, la cui discussione proseguirà la prossima settimana con relativa possibilità di presentazione di emendamenti.

Di seguito la lettera da inviare e in allegato l’elenco degli indirizzi e-mail delle/dei Parlamentari.

E' importante effettuare l’invio in modo coordinato e inviarla a partire da lunedì 8 a mercoledì 10 luglio insieme anche alla scheda di approfondimento (scaricabile al seguente link).


Alle/ai Deputate/i e alle/ai Senatrici/ori del Parlamento Italiano


Oggetto: no alla condanna a morte della tutela delle falde acquifere.
Richiesta di stralcio dal “Decreto del Fare” delle norme che mettono in pericolo la salute dei cittadini e la qualità dell'acqua


Gentile Parlamentare,

le segnalo la gravità e la pericolosità di alcune modifiche introdotte dal cosiddetto "Decreto del Fare" al testo Unico sull'Ambiente D.lgs. 152/2006 con cui viene messa in seria discussione la tutela delle falde acquifere e conseguentemente la salute dei cittadini.

Con suddetto decreto, nello specifico con l'art. 41, si subordina la bonifica di un sito inquinato all'interesse economico del privato. Questa clausola di salvaguardia degli interessi privati su quelli pubblici scatterebbe addirittura in presenza di un conclamato rischio sanitario derivante dall'inquinamento in atto.

Inoltre si accetta che gli inquinanti possano continuare a diffondersi nelle falde acquifere a partire da un sito inquinato, ovvero si prevede solo l'attenuazione dell'inquinamento senza eliminarne le sue fonti.

Altro che il principio “chi inquina paga”, il cosiddetto “Decreto del Fare” è una vera e propria contro-riforma sulle bonifiche che fa ritornare all'anno zero tale settore.

Per tutte queste ragioni Le chiedo di intervenire per stralciare o almeno modificare profondamente le norme dal provvedimento nell'iter di conversione in legge in modo da rendere le norme realmente utili alla tutela della qualità dell'acqua.


Data e firma

P.S.: IMPORTANTE

PER EVITARE DI VEDERSI BLOCCATA LA PROPRIA CASELLA DI POSTA (CHE AL MASSIMO PUÒ INVIARE MAIL A CIRCA 500 DESTINATARI OGNI 24 ORE), SCEGLIETE SOLO UNO DEI GRUPPI DI INDIRIZZI IN ALLEGATO, ED UN SECONDO DA INVIARE NEL GIORNO SUCCESSIVO
PER FARE IN MODO CHE OGNI GIORNO SIANO COINVOLTI TUTT* LE/I PARLAMENTARI, SCEGLIAMO I GRUPPI A CASO E NON TUTT* IL PRIMO