Care/i,
come sapete all'interno del cosiddetto "Decreto Fare" è stata inserita una modifica dell'art. 243 del Decreto Ambientale (D.lgs 152/2006) recante "Gestione delle acque sotterranee emunte". Tale modifica è di una gravità inaudita, infatti sostanzialmente si
arriva a subordinare la bonifica del sito inquinato, e quindi il relativo
rischio sanitario, all'interesse economico del privato inquinatore.
Venerdì scorso come Forum dei Movimenti per l'Acqua abbiamo diffuso un comunicato stampa sulla denuncia
della gravità delle modifiche apportate .
Per
rafforzare la nostra azione, oltre ad ultilizzare i social network per
diffondere la notizia e tutti gli altri strumenti che possiamo ritenere
utili, è opportuno avviare un'azione di pressione sui parlamentari tramite l'invio di una lettera,
affinchè nell'iter di conversione in legge del decreto intervengano per
stralciare o almeno modificare profondamente le norme dal
provvedimento.
Il decreto è stato assegnato alle commissioni riunite Affari
Costituzionali e Bilancio e dovrà riceverà il parere di diverse altre
commissioni, la cui discussione proseguirà la prossima settimana con
relativa possibilità di presentazione di emendamenti.
Di seguito la lettera da inviare e in allegato l’elenco degli indirizzi e-mail delle/dei Parlamentari.
E' importante effettuare l’invio in modo coordinato e inviarla a partire da lunedì 8 a mercoledì 10 luglio insieme anche alla scheda di approfondimento (scaricabile al seguente link).
Alle/ai Deputate/i e alle/ai Senatrici/ori del Parlamento Italiano
Oggetto: no alla condanna a morte della tutela delle falde acquifere.
Richiesta di stralcio dal “Decreto del Fare” delle norme che mettono in pericolo la salute dei cittadini e la qualità dell'acqua
Gentile Parlamentare,
le
segnalo la gravità e la pericolosità di alcune modifiche introdotte dal
cosiddetto "Decreto del Fare" al testo Unico sull'Ambiente D.lgs.
152/2006 con cui viene messa in seria discussione la tutela delle falde
acquifere e conseguentemente la salute dei cittadini.
Con suddetto decreto, nello specifico con l'art. 41, si subordina la
bonifica di un sito inquinato all'interesse economico del privato.
Questa clausola di salvaguardia degli interessi privati su quelli
pubblici scatterebbe addirittura in presenza di un conclamato rischio
sanitario derivante dall'inquinamento in atto.
Inoltre si accetta che gli inquinanti possano continuare a
diffondersi nelle falde acquifere a partire da un sito inquinato, ovvero si prevede solo l'attenuazione dell'inquinamento senza
eliminarne le sue fonti.
Altro che il principio “chi inquina paga”, il cosiddetto “Decreto del
Fare” è una vera e propria contro-riforma sulle bonifiche che fa
ritornare all'anno zero tale settore.
Per tutte queste ragioni
Le chiedo di intervenire per stralciare o almeno modificare
profondamente le norme dal provvedimento nell'iter di conversione in
legge in modo da rendere le norme realmente utili alla tutela della
qualità dell'acqua.
Data e firma
P.S.: IMPORTANTE
PER EVITARE DI VEDERSI BLOCCATA LA PROPRIA CASELLA
DI POSTA (CHE AL MASSIMO PUÒ INVIARE MAIL A CIRCA 500 DESTINATARI
OGNI 24 ORE), SCEGLIETE SOLO UNO DEI GRUPPI DI INDIRIZZI IN ALLEGATO, ED UN SECONDO DA INVIARE NEL GIORNO SUCCESSIVO
PER FARE IN MODO CHE OGNI GIORNO SIANO COINVOLTI
TUTT* LE/I PARLAMENTARI, SCEGLIAMO I GRUPPI A CASO E NON TUTT* IL PRIMO