sabato 14 settembre 2013

Attivisti dell'acqua in Assemblea Capitolina: approvata mozione contro i distacchi idrici e al via il confronto su Acea Ato2


Giovedì 12 settembre le bandiere dell'acqua sono tornate in aula Giulio Cesare.
In occasione della prima assemblea capitolina dopo la pausa estiva attivisti del coordinamento romano acqua pubblica hanno presidiato la seduta per richiedere un atto politico del Consiglio sul distacco idrico effettuato martedì scorso da Acea Ato2 nei confronti di un condominio che stava pagando le bollette decurtando la quota di remunerazione abrogata dai referendum di giugno 2011: per due giorni intere famiglie sono rimaste senza acqua per aver rispettato i referendum, cosa che Acea Ato 2 si rifiuta di fare!
La pressione esercitata dai cittadini presenti ha portato all'approvazione di una mozione (a questo link), presentata da M5S, SEL e alcuni consiglieri del PD, che impegna il Sindaco e la Giunta non solo ad intervenire per il ripristino immediato dell'utenza in questione, ma ad intraprendere un'azione efficace nei confronti dell'azienda per cessare la vergognosa e vessatoria pratica dei distacchi per morosità, e ad aprire un tavolo di confronto reale con cittadini e comitati per l'acqua pubblica sul futuro di Acea Ato2.
Il Sindaco Marino, presente al momento del voto, è stato sollecitato dagli attivisti presenti a dare seguito alla richiesta di incontro che ormai da mesi rimane inevasa. L'appuntamento è dunque fissato per giovedì 26 settembre. Solo due giorni prima a Roma, il 24 settembre presso la Casa Internazionale delle Donne, si incontreranno amministratori e cittadini da tutta la Regione per un convegno sulla proposta di legge per la ripubblicizzazione del servizio idrico nel Lazio (vedi link).
Quello del 12 settembre è stato dunque un primo passo di un lungo percorso, ma il cammino non sarà completato fino a che l'amministrazione comunale non darà attuazione alla volontà dei romani espressa con il voto ai referendum di giugno 2011, convincendosi finalmente che non esiste nessuna possibilità di "controllo pubblico" se le regole della gestione dei servizi pubblici sono quelle del profitto: la pratica dei distacchi lo dimostra in pieno.

Coordinamento Romano Acqua Pubblica