Domani il consiglio regionale inizia la discussione sulla proposta di legge popolare per l'acqua pubblica. Sceglierà il rispetto della volontà popolare?
Domani, 12 marzo, la Regione Lazio ha un'ottima occasione per rispettare la volontà popolare espressa con i referendum sull'acqua di giugno 2011 e di applicare quei decreti presidenziali che hanno sancito quel risultato con la formula "E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare".
Potrà farlo approvando la legge di iniziativa popolare n°31, che 40.000 cittadini insieme a 40 amministrazioni comunali della Regione Lazio hanno presentato affinché si vada in direzione di una gestione davvero pubblica e partecipata del servizio idrico.
La discussione in aula consiliare sarà quindi un momento cruciale affinché quel testo venga approvato senza stravolgerne i principi, a partire dalla definizione di servizio idrico come servizio di interesse generale, quindi gestibile al di fuori delle regole di mercato, e dalla definizione degli ambiti territoriali ottimali sulla base dei bacini idrografici, senza dimenticare gli aspetti che tutelano la partecipazione delle comunità locali e che incoraggiano la ripubblicizzazione delle gestioni in essere.
La Regione Lazio avrà anche l'occasione per valorizzare la partecipazione dei cittadini che è stata tema ricorrente della campagna elettorale di Zingaretti: è infatti la prima volta che viene utilizzato lo strumento del referendum propositivo, previsto dallo Statuto Regionale. Nel caso in cui la discussione non porti, entro il prossimo 25 marzo, ad un atto deliberativo determinato in base ai principi del testo di legge n.31, andremo infatti incontro ad un referendum regionale, che darà nuovamente la parola ai cittadini, ma che comporterà anche una spesa collettiva che può essere evitata approvando la legge 31 e applicando la volontà già espressa da 2 milioni e mezzo di cittadini del Lazio in occasione dei referendum del 2011.
Ancora una volta quindi parlando di acqua si parla di democrazia, ma non solo, perchè una legge che contenga i principi di ripubblicizzazione e di gestione di un servizio pubblico fuori dal mercato rappresenterebbe un passo in avanti non solo per l'acqua, ma anche per la difesa degli altri servizi pubblici locali e dello stesso ruolo degli enti locali, oggi più che mai sotto attacco.
Per tutti questi motivi invitiamo tutte le realtà, i cittadini e le cittadine, le istituzioni e gli organi di informazione ad accendere i riflettori su ciò che avverrà nei prossimi giorni nella sede della Pisana e sui protagonisti di questo importante passaggio: i consiglieri regionali, che sono chiamati a discutere la proposta n°31, e le amministrazioni e i comitati, promotori di quel testo.
Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio