Gli attivisti dell'acqua pubblica
e dei movimenti per il diritto all'abitare le cantano a Caltagirone: serenata
sotto la sede del Messaggero
Dal cemento non nasce niente, dall'acqua pubblica nascono i fiori
Dopo la "colazione con Caltagirone", organizzata sabato scorso dai
Movimenti per il Diritto all'Abitare, oggi mercoledì 24 aprile, un'altra visita ad uno dei simboli
del potere del Gruppo Caltagirone nella città di Roma: la sede del
Quotidiano il Messaggero
Attivisti del Coordinamento Romano Acqua Pubblica e dei Movimenti per il Diritto all'Abitare hanno portato simbolicamente dei mattoni e una valigia, invitando, con una serenata, il costruttore romano ad abbandonare la città, portandosi dietro anche il suo cemento, per una "liberazione" di Roma.
Com'è noto gli interessi speculativi del Gruppo non si limitano a carta stampata e mattone, ma si estendono al bene comune per eccellenza: l'acqua dei romani. Francesco Gaetano Caltagirone, con oltre il 16%, è infatti il principale azionista privato del Gruppo Acea, con una fortissima influenza sul Consiglio di Amministrazione, soprattutto dopo la recente nomina di Paolo Gallo come Ad della Società.
Dopo un referendum che ha sancito in modo schiacciante che i cittadini italiani e romani vogliono i privati fuori dall'acqua e dai servizi pubblici locali, è quindi ora che i "Caltagirone" della città inizino a fare le valige e che l'acqua e gli altri beni comuni siano gestiti nell'interesse della collettività, senza spazio per speculazioni.
Il coordinamento romano ha già elaborato una proposta di ripubblicizzazione di AceaAto2, sulla quale ha già aperto il confronto con le realtà cittadine e che rappresenta una sfida per chi si candida a governare la città: sceglierà di rispettare la democrazia, applicando i risultati dei referendum di giugno 2011 o sceglierà di tutelare i soliti interessi privati? In attesa Caltagirone ha la valigia pronta!
Attivisti del Coordinamento Romano Acqua Pubblica e dei Movimenti per il Diritto all'Abitare hanno portato simbolicamente dei mattoni e una valigia, invitando, con una serenata, il costruttore romano ad abbandonare la città, portandosi dietro anche il suo cemento, per una "liberazione" di Roma.
Com'è noto gli interessi speculativi del Gruppo non si limitano a carta stampata e mattone, ma si estendono al bene comune per eccellenza: l'acqua dei romani. Francesco Gaetano Caltagirone, con oltre il 16%, è infatti il principale azionista privato del Gruppo Acea, con una fortissima influenza sul Consiglio di Amministrazione, soprattutto dopo la recente nomina di Paolo Gallo come Ad della Società.
Dopo un referendum che ha sancito in modo schiacciante che i cittadini italiani e romani vogliono i privati fuori dall'acqua e dai servizi pubblici locali, è quindi ora che i "Caltagirone" della città inizino a fare le valige e che l'acqua e gli altri beni comuni siano gestiti nell'interesse della collettività, senza spazio per speculazioni.
Il coordinamento romano ha già elaborato una proposta di ripubblicizzazione di AceaAto2, sulla quale ha già aperto il confronto con le realtà cittadine e che rappresenta una sfida per chi si candida a governare la città: sceglierà di rispettare la democrazia, applicando i risultati dei referendum di giugno 2011 o sceglierà di tutelare i soliti interessi privati? In attesa Caltagirone ha la valigia pronta!
Coordinamento Romano Acqua Pubblica
Le foto
Di seguito il testo della serenata
Di seguito il testo della serenata
Via Caltagirone
(chiedendo
scusa a Fabrizio de André)
C'è
sta a Roma un costruttore,
Lam
MI7 Lam
il
suo nome è Caltagirone
Do
Fa Sol
c'ha
i palazzi e il Messaggero,
Do
Fa Do
pur
dell'acqua vo' fa er padrone.
Rem
Mi7 Lam
Ma
i romani l'hanno votato:
l'acqua
nun è un bene privato
Acea
pubblica e partecipata,
noi
cantiamo 'sta serenata
Ah
Gaetano nun te vogliamo,
i
mattoni te riportamo
la
valigia te regalamo,
così
Roma noi liberamo
I
palazzi te li occupamo,
ed
Acea ci riprendiamo
Dal
cemento nun nasce niente,
con
l'acqua pubblica nascono i fior
Dal
cemento nun nasce niente,
con
l'acqua pubblica nascono i fior