Un importante
riconoscimento delle nostre lotte, che auspichiamo spinga le
istituzioni ad agire concretamente
E' con grande piacere e
con qualche dubbio che, come donne in lotta da anni per una gestione
pubblica e partecipata dell'acqua, accettiamo questo premio.
Ovviamente il piacere è
di ritrovarsi tra donne in lotta, ricordando insieme una grande
attivista come W. Maathai, intrecciando esperienze e percorsi nella
consapevolezza di quanto ciò sia oggi ancora più fondamentale, dato
l'attacco frontale che le politiche di Austerity e la speculazione
privata stanno conducendo contro i nostri territori e contro i nostri
diritti fondamentali.
I dubbi derivano dalla
fase conflittuale nella quale ci troviamo attualmente con il Comune
di Roma, coinvolto in questa iniziativa attraverso il sostegno della
Commissione delle Elette. Da mesi i rapporti con il Comune sono
infatti interrotti, nonostante le nostre insistenti richieste di
incontro per presentare una serie di proposte che, nel rispetto della
volontà popolare espressa dai referendum di giugno 2011,
permettessero finalmente di invertire la rotta della gestione dei
servizi pubblici della Capitale. Tale tema è ancora più attuale in
questi giorni, quando per “salvare Roma” si rischia di venderla
pezzo per pezzo. Per questo approfittiamo proprio del coinvolgimento
della commissione delle elette in questa iniziativa, affinché nei
loro ruoli istituzionali si facciano portatrici di quella che è una
battaglia di democrazia e per il diritto all'acqua, per consegnare
alle cittadine e ai cittadini di Roma il premio più grande: la
ripubblicizzazione del servizio idrico.
Naturalmente la battaglia
non riguarda solo Roma: proprio tra pochi giorni scadranno i termini
per l'approvazione della proposta di legge regionale n°31, per la
gestione pubblica e partecipata dell'acqua nel Lazio. Una legge
promossa da 40 comuni del Lazio, ai quali sarebbe opportuno si
aggiungesse presto anche il Comune di Roma, e sostenuta da 37.000
firme di cittadine e cittadini. Una legge che, parlando
esplicitamente di ripubblicizzazione e di gestione di un servizio
pubblico fuori dal mercato, rappresenterebbe un passo in avanti non
solo per l'acqua, ma anche per la difesa degli altri servizi pubblici
locali. Le istituzioni regionali hanno finora perso buona parte dei
12 mesi di tempo a disposizione per la discussione della proposta
n°31, perdendo anche un'occasione per valorizzare quella
partecipazione dei cittadini più volte spesa durante la campagna
elettorale del Presidente Zingaretti. Per questo auspichiamo che
entro il 25 marzo venga approvata la legge 31, senza tentare alcun
aggiramento dello Statuto regionale, che impegna il Presidente a
convocare un referendum popolare sulla proposta di legge in caso non
vengano rispettati i termini della sua discussione.
Ci auguriamo quindi che
questo importante riconoscimento, per
il quale ringraziamo sentitamente i promotori (Associazione A Sud,
Casa Internazionale delle donne) e la commissione allargata di
attiviste che ha deciso l'assegnazione del premio, possa
contribuire a smuovere “le acque” sia presso il Comune di Roma
che presso la Regione Lazio, andando finalmente verso il recepimento
di un'istanza dal basso, espressa attraverso i referendum e ribadita
con le proposte avanzate in questi anni dai comitati: prima che di
acqua, si tratta di democrazia!
Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio