venerdì 7 marzo 2014

Premio W.Maathai alle donne del Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio



Un importante riconoscimento delle nostre lotte, che auspichiamo spinga le istituzioni ad agire concretamente

E' con grande piacere e con qualche dubbio che, come donne in lotta da anni per una gestione pubblica e partecipata dell'acqua, accettiamo questo premio. 

Ovviamente il piacere è di ritrovarsi tra donne in lotta, ricordando insieme una grande attivista come W. Maathai, intrecciando esperienze e percorsi nella consapevolezza di quanto ciò sia oggi ancora più fondamentale, dato l'attacco frontale che le politiche di Austerity e la speculazione privata stanno conducendo contro i nostri territori e contro i nostri diritti fondamentali. 

I dubbi derivano dalla fase conflittuale nella quale ci troviamo attualmente con il Comune di Roma, coinvolto in questa iniziativa attraverso il sostegno della Commissione delle Elette. Da mesi i rapporti con il Comune sono infatti interrotti, nonostante le nostre insistenti richieste di incontro per presentare una serie di proposte che, nel rispetto della volontà popolare espressa dai referendum di giugno 2011, permettessero finalmente di invertire la rotta della gestione dei servizi pubblici della Capitale. Tale tema è ancora più attuale in questi giorni, quando per “salvare Roma” si rischia di venderla pezzo per pezzo. Per questo approfittiamo proprio del coinvolgimento della commissione delle elette in questa iniziativa, affinché nei loro ruoli istituzionali si facciano portatrici di quella che è una battaglia di democrazia e per il diritto all'acqua, per consegnare alle cittadine e ai cittadini di Roma il premio più grande: la ripubblicizzazione del servizio idrico.

Naturalmente la battaglia non riguarda solo Roma: proprio tra pochi giorni scadranno i termini per l'approvazione della proposta di legge regionale n°31, per la gestione pubblica e partecipata dell'acqua nel Lazio. Una legge promossa da 40 comuni del Lazio, ai quali sarebbe opportuno si aggiungesse presto anche il Comune di Roma, e sostenuta da 37.000 firme di cittadine e cittadini. Una legge che, parlando esplicitamente di ripubblicizzazione e di gestione di un servizio pubblico fuori dal mercato, rappresenterebbe un passo in avanti non solo per l'acqua, ma anche per la difesa degli altri servizi pubblici locali. Le istituzioni regionali hanno finora perso buona parte dei 12 mesi di tempo a disposizione per la discussione della proposta n°31, perdendo anche un'occasione per valorizzare quella partecipazione dei cittadini più volte spesa durante la campagna elettorale del Presidente Zingaretti. Per questo auspichiamo che entro il 25 marzo venga approvata la legge 31, senza tentare alcun aggiramento dello Statuto regionale, che impegna il Presidente a convocare un referendum popolare sulla proposta di legge in caso non vengano rispettati i termini della sua discussione. 

Ci auguriamo quindi che questo importante riconoscimento, per il quale ringraziamo sentitamente i promotori (Associazione A Sud, Casa Internazionale delle donne) e la commissione allargata di attiviste che ha deciso l'assegnazione del premio, possa contribuire a smuovere “le acque” sia presso il Comune di Roma che presso la Regione Lazio, andando finalmente verso il recepimento di un'istanza dal basso, espressa attraverso i referendum e ribadita con le proposte avanzate in questi anni dai comitati: prima che di acqua, si tratta di democrazia!

Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio