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venerdì 8 luglio 2016

Acea continua i distacchi idrici nonostante l'allerta caldo


Probabile che i vertici di Acea SpA non seguano le previsioni del tempo, o vivano costantemente circondati dall'aria condizionata, sta di fatto che nonostante il caldo che infiamma l'aria della capitale proseguono i distacchi idrici nei confronti di centinaia di famiglie.

Una violazione di un diritto umano resa ancora più odiosa e pericolosa per la salute pubblica con le temperature estive. Una violazione alla quale i vertici Acea costringono gli stessi lavoratori delle aziende cui è appaltato il servizio: spesso precari contrattati a "cottimo".

Ed è proprio dall'unione degli interessi di lavoratori e utenti che emerge la necessità di un cambio radicale nella gestione del bene comune acqua: se l'acqua è un diritto riconosciuto dall'ONU, non è agli indici di mercato che possono essere affidate le scelte della sua gestione. 

Per questo il Comune di Roma, in quanto maggior azionista ma anche garante della salute dei cittadini, deve finalmente opporsi a questa violazione sistematica, seguendo l'esempio di altre decine di sindaci, attraverso un'ordinanza sindacale anti-distacchi. 


Un gesto dovuto da parte del neo-sindaco Virginia Raggi, ma anche un auspicabile primo passo per l'apertura di un tavolo sulla ripubblicizzazione del ramo idrico di Acea, in sintonia con la volontà espressa da oltre un milione e mezzo di romani nel 2011.

#BastaDistacchi
#DecideRoma
#DecideLaCittà

Acea continua i distacchi idrici nonostante l'allerta caldo


Probabile che i vertici di Acea SpA non seguano le previsioni del tempo, o vivano costantemente circondati dall'aria condizionata, sta di fatto che nonostante il caldo che infiamma l'aria della capitale proseguono i distacchi idrici nei confronti di centinaia di famiglie.

Una violazione di un diritto umano resa ancora più odiosa e pericolosa per la salute pubblica con le temperature estive. Una violazione alla quale i vertici Acea costringono gli stessi lavoratori delle aziende cui è appaltato il servizio: spesso precari contrattati a "cottimo".

Ed è proprio dall'unione degli interessi di lavoratori e utenti che emerge la necessità di un cambio radicale nella gestione del bene comune acqua: se l'acqua è un diritto riconosciuto dall'ONU, non è agli indici di mercato che possono essere affidate le scelte della sua gestione. 

Per questo il Comune di Roma, in quanto maggior azionista ma anche garante della salute dei cittadini, deve finalmente opporsi a questa violazione sistematica, seguendo l'esempio di altre decine di sindaci, attraverso un'ordinanza sindacale anti-distacchi. 


Un gesto dovuto da parte del neo-sindaco Virginia Raggi, ma anche un auspicabile primo passo per l'apertura di un tavolo sulla ripubblicizzazione del ramo idrico di Acea, in sintonia con la volontà espressa da oltre un milione e mezzo di romani nel 2011.

#BastaDistacchi
#DecideRoma
#DecideLaCittà

lunedì 13 giugno 2016

Azione al Ministero della PA. #StopMadia - Incontro al Ministero alle 17.30




5 anni fa abbiamo vinto contro le privatizzazioni di Ronchi, oggi fermiamo il decreto Madia!
Sui servizi pubblici decidono i cittadini

Il 12 e 13 giugno 2011, infatti, oltre 26 milioni di persone si recarono alle urne per bloccare il progetto del Governo Berlusconi di definitiva privatizzazione dell'acqua e dei servizi pubblici locali.

A giorni prima della scadenza referendaria l'allora Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, pubblicava sul suo profilo Facebook il seguente post: “Referendum. Vado a votare sì all’acqua pubblica ...".

Invece il Governo si muove in direzione contraria, svelando, nella relazione di accompagnamento dei decreti attuativi della legge Madia, i suoi obiettivi espliciti: “la riduzione della gestione pubblica ai soli casi di stretta necessità” e il “rafforzamento del ruolo dei soggetti privati”.

Per questo oggi un gruppo di attivisti del Forum dei Movimenti per l'Acqua e della Rete cittadina “DecideRoma” si è recato nella sede di Palazzo Vidoni, esponendo striscioni e la gigantesca bandiera della vittoria referendaria. Obiettivo dichiarato: la consegna al Ministro Madia delle memorie sui decreti 18 e 19 della legge che porta il suo nome, oltre a un “omaggio” in ricordo di quella straordinaria vittoria democratica.

La risposta del Ministero è stato l'intervento aggressivo e provocatorio delle forze dell'ordine che hanno spintonato gli attivisti e strappato lo storico bandierone dei referendum!

Tutti i presenti sono inoltre stati identificati e minacciati di essere portati in Questura. 

La difesa della volontà popolare e della democrazia per questo Governo non è una priorità ma una questione ordine pubblico.

E' infatti significativo che proprio mentre Roma si accinge ad eleggere il suo prossimo sindaco, un decreto rischia di spostare ulteriormente le decisioni su servizi pubblici dai consigli comunali ai consigli di amministrazione, rendendo, di fatto, il futuro sindaco poco più di un mero esecutore.

Bloccare questo progetto è quindi anche una questione di democrazia. Ma bloccarlo non è sufficiente.
Dal decreto “Salva Roma” al Decreto Madia, passando per il Documento Unico di Programmazione del commissario straordinario Tronca, tutti dettano la linea alla futura giunta capitolina: vendere e tagliare i servizi.

Tagli che sono già una realtà nella vita quotidiana di Roma: dal trasporto pubblico alla gestione dei rifiuti, dai servizi alla persona a quelli educativi, dai distacchi idrici per morosità al mancato pagamento degli stipendi di centinaia di lavoratori "esternalizzati" o direttamente licenziamenti.

E' quindi necessario un nuovo modello gestionale e decisionale per i servizi pubblici della capitale. Un modello che i comitati per l'acqua hanno tracciato con la legge regionale 5/2012, lasciata inattuata dalla Giunta Regionale.
Un modello che la rete cittadina “DecideRoma” sta tracciando attraverso assemblee affollatissime e la scrittura collettiva di nuovi princìpi di democrazia dal basso, che vedrà una prossima tappa il 23 giugno, in largo Ricciardi (metro San Paolo) per un dibattito proprio sulla gestione dei servizi pubblici.

Per questo è necessario cambiare i testi del Decreto Madia, che a breve passeranno nelle commissioni parlamentari, e uscire dalla retorica del debito e del pareggio di bilancio.

I diritti dei cittadini non sono un debito, i servizi non si toccano: Madia, giù le mani dai referendum 2011!




Campagna "STOP Madia"

mercoledì 6 aprile 2016

Dopo il 19 Marzo, il 9 Aprile: Ancora insieme per l'autogoverno! #DecideRoma



Venerdì 1 aprile la campagna "Roma Non Si Vende" si è ritrovata nuovamente a discutere in un'affollata assemblea, dopo la grande manifestazione del 19 marzo. Senza fare il resoconto stenografico dei tanti, e stimolanti, interventi, possiamo forse riassumere questa valutazione condivisa attraverso le parole di un filosofo: «Un po' di possibile, sennò soffoco». Dopo il 19 Marzo a Roma si respira finalmente una nuova aria.

Nonostante l'oscuramento mediatico, in un paese in cui la stampa è ancora più asservita al potere oggi che ai tempi del berlusconismo, una campagna sociale e territoriale ha permesso la costruzione di un corteo imponente, nella piena autonomia e indipendenza dai partiti e dai codici della campagna elettorale. Un corteo che ha esibito sulla scena pubblica della città una convergenza potenziale, e da consolidare nel tempo, tra dimensione territoriale e vertenze sociali. Un corteo che ha coniugato civismo radicale, tessuto mutualistico e realtà politiche e sindacali auto-organizzate. In forma embrionale, un blocco sociale che vuole farsi egemone ed essere protagonista del cambiamento. Che vuole, senza timidezza, riappropriarsi della politica.

L'assemblea si è posta però una sfida ulteriore. Dal 9 aprile, quando torneremo nelle piazze e nelle strade dei principali quartieri della città, si apre una seconda fase della campagna. La sfida per tutti è quella di riappropriarsi della decisione democratica, di costruire dal basso istituzioni sociali e contropoteri, di proporre un programma di cambiamento. 

Le iniziative di sabato 9 aprile vogliono essere un momento importante di scrittura dal basso di una Carta di Roma Comune, di una proposta di cambiamento per la città. L’acqua, i servizi pubblici essenziali, i beni comuni, il trasporto urbano, la condizione delle periferie, l’uso comune del patrimonio pubblico, la lotta contro la speculazione edilizia, la necessità di decostruire l’ambigua retorica del decoro urbano, saranno i punti di partenza per la scrittura di questo programma. Mettendo insieme due parole solo apparentemente contraddittorie, il percorso vuole dare vita ad uno spazio permanente che permetta una “concentrazione diffusiva” dell’azione politica. 

Vogliamo dare il massimo protagonismo ai territori, nel quadro di una costruzione comune. Ciò che è stato inaugurato in piazza del Campidoglio vuole diventare terreno di mobilitazione per i mesi a venire. In tutte le piazze in tutti i quartieri il 9 aprile dovrà risuonare lo stesso slogan: Decide Roma. Decide la città!

LEGGI L'APPELLO COMPLETO: http://bit.ly/1Mdwz9a

TUTTI GLI APPUNTAMENTI TERRITORIALI #DecideRoma A CUI POTETE PARTECIPARE:

- Asilo Nido Massimina, ore 9.30
Via Paolo Emilio Pavolini 69, 00166 Roma
https://www.facebook.com/events/504054279794692/

- San Paolo - Ostiense, ore 17.00
Scalinate di via Chiabrera (angolo emmepiù)
Assemblea pubblica #DecideRoma

- San lorenzo ore, 15.00
P.za Immacolata
Merenda, passeggiata nel quartiere e assemblea #DecideRoma

- Tufello, ore 9.30
Lab Puzzle via Monte Meta21
Carovana biciclettata per le strade del III municipio
https://www.facebook.com/events/948563055260370/

- Tor Bella Monaca, La carovanava in periferia
Partenza: ore 10.00 da Tor Bella Monaca in via Aspertini:
Tappe: ore 11.00 a San Basilio in via Recanati; ore 12.30 Tor Sapienza in via G.Morandi; ore 14.00 alla Tenda anticrisi a piazza dei Decemviri a Cinecittà;
Arrivo: ore 16.30 a Ponte di Nona al lotto 5.

- San Giovanni, ore 17.00
Scup Sportculturapopolare "Stranamianto, ovvero come liberarsi dall'amianto senza perdere la tenerezza"

su cui si stanno aggiungendo tanti altri appuntamenti...

#DecideRoma #DecidelaCittà: 9 Aprile Assemblea Pubblica a S.Paolo



Il 19  Marzo più di ventimila persone sono scese in piazza per affermare con determinazione che a decidere sul futuro di Roma non può essere una classe politica screditata da  decenni di corruzione e connivenze con gruppi criminali organizzati.
Tanto meno un commissario calato dall'alto dei palazzi governativi senza alcuna legittimazione democratica.

A decidere deve essere chi la città la vive quotidianamente con i suoi disagi e le mille difficoltà ma anche con le sue tante, bellissime, esperienze di autorganizzazione dal basso, di cooperazione solidale o di semplici intelligenze relazionali.

Questo corteo, in pieno periodo di campagna elettorale, ha avuto l'importante merito di capovolgere la domanda: non ci interessa sapere chi sarà il prossimo candidato vincente, ci interessa sapere che cosa possiamo fare insieme concretamente, attivandoci per rispondere ai nostri bisogni nei territori in cui viviamo, per costruire spazi di democrazia diretta (l'unica reale) nella città commissariata.

Per iniziare a parlare di questo, di un percorso aperto ed inclusivo che vuole prendere parola sulle tematiche che ci riguardano in prima persona, invitiamo tutti e tutte all'Assemblea Pubblica.

Sabato 9 Aprile
alle 17:00 alle scalinate di via Chiabrera (angolo emmepiù).