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mercoledì 16 marzo 2016

DIRITTO ALL’ACQUA, DIRITTO ALLA CITTA’ Roma 19 marzo, corteo cittadino #RomaNonSiVende



Ancora una volta l’acqua e i beni comuni sono sotto attacco a tutti i livelli.

Mentre in Parlamento il Pd prova a stravolgere la legge d’iniziativa popolare per l’acqua pubblica, è divenuto di pubblico dominio il testo del decreto Madia sui servizi pubblici locali: un vero manifesto del liberismo applicato ai beni comuni, con l’esplicita intenzione di chiudere definitivamente la partita aperta dalla straordinaria vittoria referendaria del giugno 2011.

Analoghi tentativi sono in corso presso la Regione Lazio, dove la Giunta Zingaretti, dopo aver approvato la legge 5/2014 –fortemente voluta dai movimenti per l’acqua e dai sindaci dei Comuni- sta facendo di tutto per ostacolarne l’applicazione, ritardando gli atti attuativi che segnerebbero una svolta verso la riappropriazione sociale dell’acqua, in piena sinergia con gli interessi della multiutility Acea, che, tra pressioni per l’Ato unico regionale e tentativi di fusioni societarie, cerca di far man bassa dell’intero ciclo dell’acqua regionale.

Non cambia lo scenario dentro la città di Roma, oggi più che mai laboratorio dell’espropriazione di beni comuni, diritti e democrazia.

Agitando la trappola del debito da una parte, e promuovendo, dall’altra, l’azzeramento della dialettica sociale a colpi di diktat autoritari affidati a prefetti e commissari, si cerca di spalancare le porte ad una nuova stagione di privatizzazioni, consegnando acqua, beni comuni, patrimonio pubblico e ricchezza sociale ai grandi interessi speculativi e finanziari.

Vogliono una città in cui i diritti diventino variabili dipendenti dai profitti e dove l’acqua e i beni comuni siano merci per i profitti delle lobby: per questo hanno trasformato la politica in consorterie di affari e la democrazia in un fastidio da eliminare.

“Si scrive acqua, si legge democrazia” abbiamo raccontato in questi anni in ogni strada di questa città.

“Si scrive acqua, si legge democrazia” torniamo a dire in piazza il prossimo 19 Marzo, a soli tre giorni dalla giornata mondiale dell'acqua.

In questi anni abbiamo fatto dell'acqua un paradigma, la cui forza è ancora attuale. Portiamo nelle strade di Roma quella forza e quell'energia, coloriamo di blu quella giornata, per inaugurare una nuova primavera di lotta, che ricordi al Governo Renzi e ai poteri forti di questa città quanta forza c'è nell'acqua in movimento!
https://www.facebook.com/events/544801012365415/

venerdì 11 dicembre 2015

12 dicembre, Agorà di Roma comune. “Questa città di chi pensi che sia?”


Ad un anno da Mafia Capitale, in una Roma dove le istituzioni politiche hanno fallito, in una Roma guidata da prefetti e commissari, a 4 giorni dall’apertura del giubileo della misericordia, c’è una parte di città che ha ancora voglia di esprimersi, confrontarsi fare rete.

Roma infatti è un laboratorio dove si sperimentano nuove pratiche di governo e nuove tecniche di saccheggio dei beni e della ricchezza comune. 

La rete per il diritto alla città è una rete cittadina composta da spazi sociali comitati associazioni scuole popolari per italiani e migranti, palestre e polisportive popolari, trattorie sociali e realtà di cultura indipendente, poste continuamente sotto attacco dall’amministrazione capitolina con minacce di sfratti e sgomberi.

Per non arrenderci a questa prospettiva intendiamo lanciare un’agorà permanente che coinvolga la città, sulla base dei suoi bisogni e delle tante esperienze che, nonostante tutto, continuano ad animarla. 
Per  immaginare e costruire tutti insieme la Roma che vogliamo.

La prima tappa sarà:

sabato 12 dicembre a piazza Madonna di Loreto (Fori Imperiali) dalle 11 alle 16

Per una giornata di confronto su Roma, tra musica, sport e cucina popolare
Per provare tutti insieme a rispondere ad una domanda forte e chiara
“Questa città di chi pensi che sia?”

Si parlerà di partecipazione in un momento di vuoto totale di democrazia; di diritti negati, mentre a Roma continuano i distacchi idrici, e il giubileo apre al lavoro gratuito; di accoglienza, mentre la paura e il disagio spingono tutt* a guardarsi con sospetto; di tutela dei territori, nel giorno conclusivo della cop 21 di Parigi… e di molto altro!

Lo faremo insieme a tante realtà territoriali, collettivi dei lavoratori dei servizi pubblici locali all’esperienza napoletana di Massa Critica e con il contributo di Paolo Berdini e Cristian Raimo.

Insieme aspetteremo l’arrivo della marcia dei diritti ( http://www.marciadeidiritti.it), e cercheremo le risposte alle nostre domande, per una Roma che non sia privatizzata, ma che sia “comune”.


Ad accompagnare la giornata: arte di strada e musica con Giulia Anania, gli Est Est Est, e Giulio Rugantino e gli Steady Rockers
A “colorare” i nostri pensieri: le vignette di Toni Bruno
A riscaldarci: lo sport e le cucine popolari
Per i più piccoli: angolo di lettura e disegno

giovedì 12 novembre 2015

Ripartono I GAP (Gruppi antidistacco popolari): per il diritto all'acqua, per il diritto alla città



Con un volantinaggio davanti alla sede di Acea di Piazzale Ostiense riparte ufficialmente l'attività dei Gruppi Antidistacco Popolari (GAP), con sportelli contro i distacchi idrici in tutta la città.

Anche quest'anno infatti si abbatteranno su Roma decine di migliaia di distacchi idrici: saranno lasciati senz'acqua interi condomini, spesso per disguidi burocratici, altre volte per insolvenza di tariffe in costante aumento: per Acea Ato2 chi non riesce a pagare è condannato a morire di sete, cosa impensabile in paesi europei come Francia e Inghilterra, dove esistono leggi che vietano i distacchi idrici per morosità incolpevole.

La campagna dei GAP punta infatti ad ottenere il flusso minimo vitale anche agli utenti morosi, ma l'obiettivo più ampio è quello della gestione pubblica e partecipata dell'acqua, facendo applicare i referendum 2011 e contrastando le "nuove" privatizzazioni Renziane.

Mentre i romani rimangono senza acqua, Acea SpA continua infatti a distribuire milioni di dividendi ai suoi soci, primi fra tutti Caltagirone e la multinazionale francese Suez, e ad affidare mega appalti ad aziende come quelle legate all'imprenditore Monaco, imputato per estorsione.

Temi ben chiari anche alle centinaia di utenti incontrati oggi davanti alla sede di Acea, che hanno accolto con interesse volantini e informazioni. Lo stesso non può essere detto per la Presidente del I Municipio che, intercettata davanti alla sede di Acea, ha deliberatamente ignorato il volantino e fatto allontanare l'attivista che glielo aveva offerto.
Ulteriore prova di come le istituzioni romane, o quel che ne resta, non siano interessate a garantire il diritto all'acqua, complice una legislazione nazionale assolutamente inadeguata, confermata da una recente sentenza del TAR sul "diritto" al distacco da parte del gestore privato.

Ma se la legge non sempre è sinonimo di giustizia, lo è senz'altro la legittimità di opporsi ai distacchi idrici... anche chiamando in causa Super Mario: l'idraulico "testimonial" dei GAP.

Perché da soli è difficile difendersi, ma insieme si può vincere!

#bastadistacchi

Rete Diritto alla città
Gruppi antidistacco popolari


martedì 13 ottobre 2015

Per il diritto all'acqua, contro i distacchi di Acea

Per il diritto all'acqua, contro i distacchi di Acea
Incontro di autoformazione degli sportelli antidistacco
venerdì 16, ore 17.30, Cinema Palazzo



A Roma, anche quest'anno, prima della chiusura del bilancio annuale di Acea Ato2 SpA si abbatteranno decine di migliaia di distacchi idrici.

Saranno lasciati senz'acqua interi condomini, spesso per disguidi burocratici, altre volte per insolvenza di tariffe in costante aumento.

Chi non riesce a pagare, per l'azienda, è condannato a morire di sete.

Questi gli effetti di una gestione privatistica, attenta più al profitto che al servizio, che ogni anno distribuisce milioni di dividendi ai suoi soci, primi fra tutti Caltagirone e la multinazionale francese Suez.

Per rispondere a questa violazione di un diritto umano e per scambiare informazioni e proposte, decine di realtà sociali hanno dato vita a una rete di sportelli antidistacco: (http://bastadistacchi.blogspot.it/p/home.html)

Per coordinare il lavoro degli sportelli e affrontare la prossima campagna di distacchi di Acea, la Rete Diritto alla Città da appuntamento a tutt* coloro che sono interessati per un incontro di autoformazione venerdì 16, alle ore 17.00 al Cinema Palazzo.

Ci confronteremo sugli aspetti legali e pratici dei distacchi idrici, su come “resistere”, e su quali alternative possibili esistono all'attuale gestione idrica.

Perché da soli è difficile difendersi, ma insieme si può vincere! 


Rete Diritto alla Città

mercoledì 30 settembre 2015

#RomaLibera: Contro Mafia e privatizzazioni, per il diritto alla città



Da tempo assistiamo nella nostra città ad una lenta trasformazione, che rischia di far scomparire la parola "diritto" dal vocabolario dei romani.
I servizi al cittadino peggiorano e si riducono giorno dopo giorno mentre i lavoratori comunali sono al centro di una violenta campagna accusatoria.


Si risvegliano istinti razzisti e violenti, sapientemente stimolati da chi vuole indicare nel "diverso" l'origine di tutti i mali.
Privatizzare, sgomberare, controllare e militarizzare sono le parole magiche della nuova gestione politico-prefettizia.


In una Roma in cui milioni di euro di soldi pubblici finiscono da anni in mani private, vogliono farci credere che vendere i servizi pubblici a quegli stessi privati sia la soluzione.
In una Roma in cui la Mafia si da del tu con le alte sfere di potere, vogliono farci credere che l'illegalità risiede negli spazi occupati.


Come Rete "Diritto alla Città" crediamo invece ad un altra storia: crediamo al milione e mezzo di romani che nel 2011 ha detto no alle privatizzazioni; crediamo che il vero "degrado" sia nel privare i cittadini, a partire dalle fasce più deboli, dei servizi essenziali; crediamo che attaccare i lavoratori comunali serva solo a favorire gli interessi speculativi, che premono per mettere sul mercato anche i più essenziali dei nostri diritti. 


Crediamo anche che l'attuale modello di pubblico vada superato, guardando ad una nuova gestione della sfera comune, che parta da esperienze di gestione partecipativa. Quelle esperienze che trovano spesso proprio negli spazi occupati, oggi sotto attacco, un prezioso laboratorio.


Per questo la Rete Diritto alla città sarà in Piazza il 2 ottobre e intende continuare un percorso fatto di confronto e mutualismo tra le vertenze cittadine, che vedrà il primo ottobre presso il Rialto S.Ambrogio un momento assembleare al quale tutt* sono invitat*


Rete per il Diritto alla Città

venerdì 19 giugno 2015

Il coordinamento romano e Super Mario al lavoro per "liberare Roma"... Nonostante gli sgomberi!



Da oltre un mese tante realtà sociali romane stanno lavorando per dare vita ad una Zona Temporaneamente Liberata che parli di “un'altra Roma”: quella che pratica la partecipazione e il mutualismo, quella che fa cultura e sport a prezzi popolari, quella che difende i diritti anche quando la legge sembra negarli... come Super Mario, che riallaccia l'acqua staccata da Acea!

Per affrontare questi temi è nato un free press (sfoglia qui) in cui è riportata anche un'intervista all'idraulico Super Mario, e sono state "stilate" 3 dichiarazioni (leggi qui)

Purtroppo la risposta della Procura è come spesso accade miope e ottusa: l'occupazione temporanea dove dare vita alle iniziative è stata sgomberata questa mattina all'alba.

Ma non è uno sgombero che può fermare un percorso che ha ormai invaso Roma, per rimettere i beni comuni al centro del dibattito cittadino: la programmazione riprende dal Parco del Torrione in Via Prenestina (leggi qui)

E proprio di acqua e beni comuni in questi giorni sarà costretto ad occuparsi il Consiglio Comunale di Roma, visto che la delibera di ripubblicizzazione di Acea Ato2 arriverà in aula martedì prossimo, insieme ad altre tre delibere di iniziativa popolare (leggi qui). 

Un Consiglio indebolito non solo da Mafia Capitale, ma anche dalle stesse politiche portate avanti in questi mesi. I beni comuni e la partecipazione dal basso, lo ripetiamo da anni, sono proprio l'antidoto a quell'indebolimento, nel quale si incista il malaffare.

L'assemblea capitolina saprà cogliere la sfida? Senza aspettare di saperlo, le pratiche di liberazione dal basso si mettono in moto!

Stasera concerti e reading, domani dalle 10.00 attività sportive per grandi e piccini, assemblea alle 17.00 (vedi appello) e musica serale.
Facciamo girare e occupiamocene!

giovedì 18 giugno 2015

Dagli Spazi sociali alle Reti solidali – Pratiche del comune contro la Roma della speculazione e di Mafia Capitale


Dagli Spazi sociali alle Reti solidali – Pratiche del comune contro la Roma della speculazione e di Mafia Capitale 

Mentre il nuovo scandalo di Mafia Capitale continua a mostrare la vera faccia di un’amministrazione comunale clientelare e corrotta che fa di ogni emergenza sociale un’occasione per fare affari, la tanto invocata “legalità” – sbandierata in primis dalla gestione prefettizia di Gabrielli – continua ad imporsi alle realtà che a Roma si autorganizzano, dimostrando che la qualità e la differenza delle pratiche di autogoverno attive sul territorio non sono tollerate in quanto vero ostacolo tra la città e la sua trasformazione all’insegna della rendita e della speculazione.

Oggi più che mai si fa evidente il paradosso: illegale è quindi chi costruisce tessuto sociale, cultura e welfare dal basso, e a sanzionare questa “illegalità diffusa” è un’amministrazione comunale che mostra la sua incompatibilità con le esigenze concrete di chi la abita e di chi se ne occupa. Un sistema che produce precarietà, impoverimento, segregazione, corruzione e speculazione che può essere arginato solo attraverso l’implementazione di  nuove pratiche del comune, nuove relazioni solidali, modalità inedite di mutualismo dentro la crisi, di riappropriazione della decisione sui territori, di risorse e servizi, di difesa e moltiplicazione degli spazi sociali.

“Né pubblico, né privato: comune!” Ne abbiamo fatto la nostra parola d’ordine perché vogliamo partire dall’evidenza che gestione pubblica e privata costituiscono, ormai, due facce della stessa medaglia. Come spazi e laboratori sociali di Roma crediamo sia necessario imporre una svolta al pericoloso tentativo di “riscrittura” delle nostre città. Un tentativo che non tocca soltanto gli spazi sociali ma coinvolge la società tutta. Non ultimo il mondo dell’associazionismo e della cooperazione sociale, dove la produzione di “precari” posti di lavoro è barattata con una mera esecuzione asettica di politiche di salvaguardia delle emergenze piuttosto che di risoluzione effettiva.

Abbiamo la necessità di interpretare e condividere ciò che avviene nella società ed articolare una risposta che non sia mera retorica antagonista mirata all’autoconservazione dell’esistente, ma che rimetta al centro la questione di chi decide in questa città. Sentiamo l’esigenza di valorizzare collettivamente, attraverso la scrittura di un Carta, le esperienze di autogestione, perché non è lo spazio delle istituzioni pubbliche quello che ci interessa, né tantomeno la sterile resistenza agli attacchi che riceviamo in totale continuità con i processi attivi sulla città, ma l’allargamento e la costruzione di nuovi spazi decisionali, nuova cooperazione sociale, nuova organizzazione di indipendenza in grado di diventare un’opzione credibile di risposta alla miseria che ci circonda.

Per questo invitiamo tutte le realtà che articolano un ragionamento sulla cooperazione e l’indipendenza, che sperimentano forme di lavoro senza padroni, che producono in una dinamica autogestita e nel mutualismo, che praticano la solidarietà attiva tra soggetti sociali, che operano nel mondo della cultura e del lavoro cognitivo sfruttato e deregolamentato, che si battono contro le speculazioni, contro le privatizzazioni e per i beni comuni, per il diritto all’abitare, per la difesa del territorio e dell’ambiente, per i diritti nel mondo del lavoro, a un confronto pubblico sulla città e sulle vite di chi la abita, e che, oggi più che mai, ci dobbiamo riprendere!

Rete per il Diritto alla Città

Assemblea pubblica 20 Giugno Ore 17
Stay tuned!!

lunedì 12 gennaio 2015

Roma 13/1- mentre i cittadini chiedono di ripubblicizzare, la giunta intende privatizzare.

Diritto all'acqua: martedì 13 l'assemblea capitolina chiamata a decidere da che parte stare

Martedì prossimo l'assemblea capitolina discuterà la proposta di inziativa popolare sulla ripubblicizzazione della gestione dell'acqua a Roma, insieme ad altre 3 delibere su scuola, finanza e patrimonio pubblici.
Una proposta dal basso, nata per attuare la volontà popolare espressa nei referendum di giugno 2011 e ripresa dalla legge regionale n°5: fuori l'acqua dal mercato, fuori i profitti dall'acqua.
Tra i provvedimenti recentemente approvati dalla giunta in tema di bilancio compare però la vendita del 3,54% di ACEA ATO2 S.p.A.. Questo significa che il Comune di Roma non avrebbe più la maggioranza delle azioni del gestore idrico della città: mentre I cittadini chiedono di ripubblicizzare, la giunta intende privatizzare.
La domanda quindi è: l'assemblea capitolina saprà cogliere quest'occasione, schierandosi dalla parte dei cittadini o si mostrerà schiava delle logiche di mercato che governano ACEA?Non si tratta solo (si fa per dire) di ideologia, perchè ACEA in questi ultimi mesi ha saputo dimostrare ai romani cosa significa gestire l'acqua in forma privatistica: migliaia di distacchi a settimana, anche per piccole morosità, senza alcuna salvaguardia per bambini, anziani o disabili. Per questo diversi cittadini hanno scelto di rivolgersi a Super Mario: l'idraulico che riporta l'acqua a chi viene colpito dai distacchi di ACEA.
Ma se questo non basta, ecco arrivare l'accordo con Equitalia per la riscossione delle bollette insolute. Un’ulteriore operazione vessatoria nei confronti degli utenti, accompagnata dai pesantissimi conguagli che molti cittadini si sono visti recapitare a fine 2014. ACEA ATO2 si è infatti accorta di aver incassato meno di quanto previsto, anche perchè i romani hanno imparato a consumare meno acqua. La soluzione? Far pagare questa differenza agli utenti, partendo addirittura dalle somme relative al 2006! Un giochetto che farà entrare nelle casse di Acea circa più di 50 milioni di euro nel solo 2015.
Ma come vengono usati questi soldi? Investiti per migliorare il servizio o le condizioni dei lavoratori? Utilizzati per tutelare le fasce più deboli? O per migliorare la depurazione? Sembrerebbe di no, date le continue lamentele non solo degli utenti, ma anche dei Sindaci della provincia di Roma, che segnalano decine di opere promesse e mai concluse. Quelli che certamente godono di ottima salute sono i profitti degli azionisti, in continuo aumento.
E allora il Comune di Roma ha il dovere di esercitare il suo potere, politico e societario, per garantire il diritto all'acqua e alla salute, oggettivamente messo in discussione dall'attuale gestione.
Per far sì che la voce dei cittadini venga ascoltata, tutte e tutti al Campidoglio martedì 13 Gennaio alle 14.00 per assistere alla discussione della delibera d'iniziativa popolare.
Roma, 12 Gennaio 2015.
Coordinamento Romano Acqua Pubblica
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mercoledì 3 dicembre 2014

Roma 13 Dicembre, corteo per il diritto alla città



 Roma è una città sempre più immobile e sofferente. 

Quartieri abbandonati a se stessi, il trasporto pubblico al collasso, politiche sociali e di welfare sempre più povere e inadeguate che tirano avanti di mese in mese, l’emergenza abitativa (a cominciare dagli sfratti) che peggiora di giorno in giorno, politiche culturali inesistenti, la separazione sempre più accentuata tra centro e periferie. E’ sotto gli occhi di tutti come in questa città le contraddizioni stiano esplodendo nella maniera peggiore anche a causa di chi, come le derive di destra, strumentalizzano i temi del degrado e della paura. 

L’ondata legalista sta creando gruppuscoli di cittadini-poliziotti che chiedono sicurezza e controllo con l’unico effetto di confondere i piani per cui le emergenze sociali non vengono più riconosciute come tali, mentre le parole degrado e sicurezza prendono il posto delle parole diritto di vivere la metropoli, necessità di un welfare per tutti e libertà di scegliere sulle nostre vite.

Questa è l’immagine di una città presa in ostaggio dalle politiche di austerity. E mentre la crisi acuisce le contraddizioni e l’impoverimento di fette sempre più estese di popolazione, procede a ritmo sostenuto il processo di espropriazione di diritti e tutele promosso dal governo Renzi: i provvedimenti contenuti nello Sblocca-Italia, nel Piano casa e nella legge di stabilità sanciscono definitivamente che il governo della crisi non è a tutela del bene comune ma degli interessi di banche e speculatori.

A sua volta la giunta di centrosinistra guidata da Ignazio Marino è paralizzata dalla guerra tra correnti nel Partito Democratico ma soprattutto dai vincoli di bilancio del “Salva Roma” che imporrà alla città altri sacrifici, altri licenziamenti, ulteriore dismissione del patrimonio e dello spazio pubblico a favore della rendita immobiliare e della speculazione edilizia, la privatizzazione dei servizi pubblici e delle aziende ex municipalizzate, nuove ondate di sfratti per morosità e distacchi delle utenze per chi è in difficoltà economica.

A fronte di questo, l’insieme delle esperienze di autogestione e autogoverno articolate sui territori, di autorganizzazione di welfare dal basso e di produzione culturale indipendente costituita dagli spazi sociali, dalle occupazioni abitative, dai comitati territoriali e per i beni comuni, costituisce un grande bacino di cooperazione sociale e solidale, una risorsa irrinunciabile per Roma, che sperimenta un nuovo spazio di praticabilità dei diritti: NÈ PUBBLICO NÈ PRIVATO, COMUNE. Mentre l’amministrazione Marino non è neanche in grado di tutelare queste esperienze che dal basso rispondono ai bisogni che le istituzioni non riescono a soddisfare, permettendo che case occupate, spazi sociali, teatri e cinema restituiti alla città, vengano sgomberati per farli tornare nuovamente nelle mani della rendita.

Batterci per il “DIRITTO ALLA CITTÀ” non è uno slogan astratto. Vuol dire decidere dei territori dove viviamo, praticare direttamente la democrazia quartiere per quartiere, rivendicare il diritto a scegliere come vengono spese le risorse, difendere e moltiplicare gli spazi liberati.

DIRITTO ALLA CITTÀ vuol dire resistere agli appetiti rapaci di palazzinari e speculatori, resistere a chi genera profitto sulle nostre vite e alle mafie che fanno affari nella crisi.

DIRITTO ALLA CITTÀ vuol dire non lasciare spazio a chi soffia sul fuoco per aizzare la guerra fraticida tra soggetti che subiscono processi di precarizzazione e impoverimento generalizzato.

DIRITTO ALLA CITTÀ vuol dire capire che il vero degrado è la precarietà esistenziale e di vita a cui vogliono sottometterci.

Per questo invitiamo tutti a partecipare ad una coalizione metropolitana di cittadini, spazio sociali, movimenti per il diritto all’abitare, comitati, sindacati conflittuali, esperienze culturali e territoriali per costruire un processo condiviso di mobilitazione per il diritto alla città che si incontri il 10 dicembre alle ore 18.30 a piazza dei Sanniti a San Lorenzo per un ulteriore confronto su quello che sta succedendo in questa città e scenda in piazza il 13 dicembre da piazza Vittorio Emanuele alle ore 14 contro privatizzazioni, sgomberi, sfratti e distacchi. Contro le pericolose derive fasciste e xenofobe che stanno attraversando i nostri territori, perché Roma è nostra e ce la vogliamo riprendere.

_Rete per il Diritto alla Città_

#dirittoallacittà